Economia
June 18 2014
Addio dichiarazione dei redditi. Nel 2015, molti italiani potrebbero pronunciare con sollievo questa frase (ma il condizionale è d'obbligo), se andranno in porto i progetti del governo per snellire la macchina del fisco. A partire dal prossimo anno, infatti, i pensionati e forse anche i lavoratori dipendenti non dovranno più recarsi in un centro di assistenza fiscale (caf) per consegnare il modello 730. I contribuenti dovrebbero infatti ricevere a casa una dichiarazione dei redditi precompilata, contenente già tutti i dati fondamentali, che potranno poi essere integrati dal diretto interessato per usufruire di eventuali detrazioni o deduzioni.
Ma ecco, più nel dettaglio, come dovrebbe funzionare il nuovo sistema. Già oggi, nella banca-dati informatica dell'Agenzia delle Entrate, esiste un cassetto fiscale di ogni contribuente, dove sono contenute molte informazioni sulla sua situazione patrimoniale e reddituale. Oltre alle ultime dichiarazioni dei redditi presentate dal cittadino, nel cassetto fiscale ci sono pure i dati sul suo patrimonio immobiliare, registrati negli archivi dell'Agenzia del Territorio, cioè al Catasto. Dal prossimo anno, dunque, i pensionati e i lavoratori dipendenti dovrebbero ricevere un messaggio via email dall'Agenzia delle Entrate, in cui viene comunicata la presenza, nel loro cassetto fiscale, della dichiarazione dei redditi precompilata: il modello 730/2015, relativo ai redditi del 2014.
NIENTE DOCUMENTI (O QUASI)
Ogni contribuente potrà dunque scaricare la nuova dichiarazione dei redditi da internet, se risulta abilitato a usufruire dei servizi online dell'Agenzia delle Entrate, oppure potrà recarsi un un centro di assistenza fiscale per farsi consegnare il 730 precompilato. In questo modello, saranno indicati tutti i dati che l'amministrazione finanziaria già conosce: il reddito annuo da lavoro o da pensione del contribuente (sul quale sono già state applicate alla fonte le trattenute irpef), le rendite catastali degli immobili posseduti e le detrazioni spettanti per familiari a carico o per le ristrutturazioni edilizie. Se il lavoratore o il pensionato vorrà usufruire di altre detrazioni, come quelle per le spese sanitarie, potrà recarsi in un caf per presentare la relativa documentazione (per esempio gli scontrini delle farmacie o le fatture di un medico specialista). Se invece il contribuente non ritiene di dover fare alcuna integrazione al modello 730 precompilato, non sarà obbligato a presentare altri documenti.
ANCHE GLI AUTONOMI (FORSE)
Nel medio termine, l'amministrazione finanziaria punta a ridurre ulteriormente gli adempimenti a carico dei cittadini, facendo sì che anche l'ammontare delle spese sanitarie (e delle relative detrazioni) possa essere incluso nella dichiarazione precompilata, grazie all'utilizzo dei sistemi informatici. Le farmacie, per esempio, potranno inviare direttamente all'Agenzia delle Entrate i dati sulle scontrini e le spese per i medicinali sostenute dal contribuente. Inoltre, nell'arco dei prossimi 4 o 5 anni, c'è l'ipotesi di estendere l'invio della dichiarazione dei redditi precompilata anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, che presentano solitamente il modello Unico, anziché il 730. Non sarà tuttavia facile raggiungere l'obiettivo in tempi brevi visto che, soltanto per i dipendenti e i pensionati, l'amministrazione finanziaria dovrà inviare ben 18 milioni di 730 precompilati.
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