8 marzo: Johann Merrich e le pioniere della musica elettronica

Johann Merrich, 31 anni, nata veneziana (si chiama Giulia), è una musicista elettronica. All’attività artistica (che l’ha vista esibirsi in varie live performance in giro per il mondo e per due volte alla 54esima Biennale d’Arte di Venezia), da sempre ha affiancato quella di “catalizzatrice” e promotrice dell’impegno delle donne in questo ambito musicale con la netlabel electronicgirls.org.

Il risultato è un libro, Le pioniere della musica elettronica (Auditorium Edizioni, 24 euro), percorso storico sulla sperimentazione femminile in questo settore, e uno spettacolo, Annusavamo fiori di fibra ottica, che sarà messo in scena al Laboratorio Occupato Morion – San Francesco della Vigna a Venezia proprio l’8 marzo, giornata della donna.

La civer del libro “Le pioniere della musica elettronica” e quella dell'album storico del genere, “Switched on Bach“ di Walter/Wendy Carlos (1968), a cui il libro rende omaggio

Il fatto è che, quando ne parla, Johann lascia scivolare le informazioni con leggerezza, come se il suo impegno non avesse l’importanza che ha. E però dice: “Il mondo dell’elettronica è da sempre maschile. Forse perché, fin da bambini, i maschietti giocano a smontare le macchinine mentre le femminucce alle bambole. È un problema culturale radicato difficile da superare anche se ora, con la diffusione della tecnologia, tutto cambierà”.

Alla musica elettronica, Johann ci è arrivata un po’ per caso: “Mio fratello è da sempre appassionato di sintetizzatori e co. (ha un negozio di apparecchi elettronici vintage a Montebelluna, ndr), per cui ci sono cresciuta in mezzo”. Nel 2000, inizia a suonare e cantare nella band grind (musica velocissima, minimo 208 Bpm, ndr)/indie/rock femminile Love in Elevator e, contemporaneamente, fonda il duo electro-noise Hm?, grazie al quale sviluppa la sua personale idea di musica concettuale e sperimentale. “Electronicgirls.org”, continua la musicista, “raduna varie artiste e deejay che condividono la stessa visione femminile della musica elettronica, anche se non chiudiamo agli uomini. Nell’elettronica, le donne hanno un modo di comporre più sperimentale, meno fossilizzato rispetto a quello maschile. Per esempio, nello stile noise (l’“arte dei rumori” inaugurata nei primi anni del Novecento dal compositore e pittore futurista Luigi Russolo, ndr), caratterizzato da sonorità molto violente apparentemente di retaggio maschile, sono le donne le più impegnate. Perché è uno stile dove serve grande sensibilità”.

“Nel panorama italiano”, racconta ancora Johann, “direi che di artista veramente affermata c’è Doris Norton, mentre saranno una ventina le nuove leve interessanti: ma per riuscire a far accettare la nostra competenza dobbiamo faticare il quadruplo rispetto ai colleghi maschi. È capitato anche a me: ti trattano sempre un po’ come una cretina”, sbotta.

Lo spettacolo è una pièce scritta dalla Merrich sulla storia dell’impegno di donne e uomini nella musica tecnologica. Gli attori dell’associazione “La Noce” (Ilaria Pasqualetto e Giacomo Trevisan) si alternano in scena nei panni di Clara Rockmore, Lucie Bigelow Rosen, Leon Theremin, Daphne Oram, Delia Derbyshire, Bebe e Louis Barron, pietre miliari del genere. I temi dello spettacolo sono a cura di Chironomia e Johann Merrich.

Un’ultima curiosità: “La copertina del libro è un omaggio a un album storico della musica elettronica: Switched on Bach (1968), di Walter Carlos, compositore, tra l’altro, di alcune colonne sonore di film di Kubrick”, conclude Johann. “Che poi è diventata Wendy, cambiando sesso”.

E il cerchio si chiude.

Dallo spettacolo “Annusavamo fiori di fibra ottica”

Dallo spettacolo “Annusavamo fiori di fibra ottica”

Dallo spettacolo “Annusavamo fiori di fibra ottica”

Dallo spettacolo “Annusavamo fiori di fibra ottica”

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