A star is born, per la quarta volta. Ma ora c'è Lady Gaga
Lui, Bradley Cooper, sembra davvero una rockstar cantautorale dai pochi orpelli, chitarra in mano e voce graffiata. Lei, Lady Gaga, una pop star la è davvero e, toltasi il trucco e le innumerevoli maschere d'eccessi, eccola Stefani Joanne Angelina Germanotta, ragazza della porta accanto dal grande talento, pronta a diventare quella che davvero è: una stella della musica.
A star is born, dall'11 ottobre al cinema, è la quarta versione della stessa storia, il terzo remake del musical È nata una stella del 1937 di William A. Wellman. Ma come più o meno recita una battuta del film: "La musica è di 12 note per ogni ottava. La stessa storia raccontata ancora e ancora, per sempre. Ogni artista può offrire la sua visione di quelle 12 note". Stessa cosa dicasi per A star is born: Bradley Cooper, al suo debutto alla regia, dà la sua visione del canovaccio noto. Lo fa con una certa abilità, pur non distaccandosi molto dal melodramma solito che invita a cantare e a piangiucchiare. Ma la mossa da scacco matto ce l'ha all'origine: ingaggiare Lady Gaga. Diciamocelo: è lei la curiosità da pifferaio magico. È lei che attrae e che a ogni inquadratura invita a scrutare e scrutare, quel naso un po' accentuato e quegli occhi color nocciola dall'espressione strana... Quel viso al naturale, che non conosciamo. E quella voce, quella voce, che invece ci è nota e che si conferma una voce che sa conquistare.
A star is born, anno 2018
A star is born è l'esordio alla regia di Bradley Cooper, che è anche attore co-protagonista. E si scopre cantante, facendo diventare Lady Gaga attrice, nel ruolo che fu di Janet Gaynor, Judy Garland e Barbra Streisand.
La prima ora del film scorre piacevolmente. Cooper è il celebre cantante Jackson Maine che, una sera in un night bar, conosce per caso Ally (Lady Gaga) che, tra statuarie drag queen, lo ammalia cantando La vie en rose.
È presto amore e, accanto a lui, sul palco insieme, Ally attira su di sé la luce. Jack invece pian piano si spegne, affossato dal suo alcolismo e dagli acufeni, malattia all'udito che tormenta tanti cantanti contemporanei (Pete Townshend, Bob Dylan, Ozzy Osborne e la stessa Streisand). Più la parabola di Ally sale, più quella di Jacksono decade.
A suon di mossette, coreografie, abitini, Ally si trasforma in Lady Gaga. Da cantautrice al naturale, eccola trasformarsi in diva audace e vistosa.
Come le versioni precedenti, che si perdono un po' quando lei diventa una star, lo stesso capita a A star is born by Cooper. Si comincia a guardare l'orologio, la deriva di Jack più che ferire annoia, nell'attesa del tragico epilogo.
Un'attrice è nata. E forse anche un regista. Ma gli applausi sui titoli di coda sono assolutamente esagerati, da fan di Lady Gaga, non da cinefili.
A star is born, anno 1976
La regia è di A star is born anni '70 è di quel Frank Pierson che vinse l'Oscar alla migliore sceneggiatura originale proprio nel 1976 per Quel pomeriggio di un giorno da cani di Sidney Lumet. È il suo secondo film da regista ed è il primo remake del musical del 1937 a spostare il centro della storia dal mondo del cinema a quello della musica.
Come protagonisti due cantanti doc, Barbra Streisand e Kris Kristofferson. La colonna sonora ebbe un gran successo. Il brano Evergreen consegnò l'Oscar per la miglior canzone a Barbra Streisand e Paul Williams.
L'intesa tra Streisand e Kristofferson però non decolla. La cosa migliore è la fantastica voce di lei.
A star is born, anno 1954
Alla regia di A star is born del 1954 c'è George Cukor, il "regista delle donne" che ha valorizzato tante attrici e ha vinto l'Oscar nel 1965 per aver diretto My Fair Lady (con Audrey Hepburn). È il suo primo film a colori.
Cukor è anche il regista del film che ha ispirato il primo A star is born, A che prezzo Hollywood? (What Price Hollywood?) del 1932, dramma che si basa liberamente sulle esperienze dell'attrice Colleen Moore e di suo marito, il produttore alcolizzato John McCormick, e sulla vita e sulla morte del regista Tom Forman, suicidatosi dopo un esaurimento nervoso. A Cukor venne chiesto di realizzare A star is born nel 1937, ma il regista valutò la trama così simile a A che prezzo Hollywood? che declinò. Alla fine lo diresse nel 1954.
Il duo di questo primo remake del musical originale è composto da sua maestà Judy Garland, attrice e cantante sublime, la Dorothy de Il mago di Oz, e dall'attore dalla voce minacciosa James Mason.
Magnifica la colonna sonora di Harold Arlen, autore anche di Over the Rainbow de Il mago di Oz. Trionfale il ritorno sul grande schermo di Judy Garland, dopo un'assenza di quattro anni. Primo remake, è molto fedele alla trama del film originale del 1937: un divo del cinema alcolizzato, ai suoi ultimi successi professionali, dà il la alla carriera di un'aspirante attrice sconosciuta. I due si innamorano e si sposano ma mentre la carriera di lei decolla, quella di lui precipita. Lei è disposta ad abbandonare il lavoro la carriera per prendersi cura del marito ma lui le risparmia questo destino suicidandosi.
Due Golden Globe, per i due attori Garland e Mason.
A star is born, anno 1937
Il melodramma del 1937 ha come protagonisti Janet Gaynor e Fredric March. Nasce dalla volontà del produttore David O. Selznick di raccontare una "vera storia dietro le quinte" di Hollywood.
L'aspirante attrice Esther ottiene un lavoro da cameriera in una lussuosa festa di Hollywood. I suoi sforzi per impressionare gli ospiti con delle "audizioni" incontrano il favore di Norman Maine (March), famoso attore, alcolizzato, che la aiuta a sfondare con le major del cinema.
Il film ha vinto un Oscar per la storia originale andato al regista William Wellman e a Robert Carson e per la fotografia in Technicolor di W. Howard Greene.
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