Musica
May 25 2020
Non esistono più come band dal 1982. Esistono però, e sono da decenni parte dell'immaginario collettivo a tinte pop, le loro canzoni, diventate standard, classici senza tempo, protagoniste di film, musical e spettacoli teatrali.
Gli Abba, a dispetto dell'iniziale scarsa considerazione da parte della critica musicale, sono stati protagonisti di un'epopea pop glam rock unica quanto irripetibile. La loro formula, basata essenzialmente sull'idea del chorus, del ritornello che diventa canzone, supportato da arrangiamenti easy listening e ritmi dance-disco (oltre, ovviamente, alle ballad), ha letteralmente spopolato in tutto il mondo. Gli Abba hanno dominato le classifiche negli anni del classic & progressive rock, prima, e del punk, poi, imponendo un sound, uno stile. Lo hanno fatto lungo otto album che a partire dal 3 luglio verranno ripubblicati in un unico cofanetto di vinili colorati, Abba: The Studio albums.
A cominciare da Ring Ring (vinile rosso) uscito nel 1973, il primo passo degli Abba nel music business, per proseguire con Waterloo del 1974 (vinile arancione), con la canzone che dà il titolo al disco, trionfatrice all'Eurovisione Song Contest e il superhit Honey Honey.
ABBA, uscito nel 1975 ed ora riproposto in vinile argentato, è il 33 giri di SOS e Mamma Mia, mentre Arrival (vinile bianco)contiene tre evergreen comeDancing Queen, Knowing me knowing you e Money, Money Money.
E poi, ancora, Abba - The Album (Thank you for the music), Voulez Vous del 1979 in vinile blu (Chiquitita, I have a dream) e Super Trouper (il disco diThe winner takes it all e Gimme! Gimme! Gimme).
A chiudere, in vinile giallo, The Vistors del 1981, l'ultimo capitolo della saga Abba, il settimo album del gruppo a conquistare il primo posto nella classifica inglese.