Economia
October 16 2015
Gli annunci si sa, soprattutto quando si parla di tasse, sono un po’ il sale della politica, ma questa volta la promessa del premier Renzi di abolire nel 2016 l’Imu e la Tasi sulla prima casa è diventata realtà, visto che il provvedimento è stato inserito nella nuova legge di stabilità licenziata ieri dal governo. Una notizia che ovviamente non può che far piacere a tanti proprietari di immobili, ma che in tempi di ristrettezze economiche, spinge la maggior parte degli osservatori, anche quelli meno critici verso il governo, a chiedersi dove saranno reperite le risorse pubbliche per dare seguito a questi annunci. D’altronde i conti sono presto fatti e ci aveva pensato, come spesso accade, la Cgia di Mestre, a mettere nero su bianco i numeri di questa partita fiscale.
Tasi, ecco cosa cambiare per farla costare meno dell’Imu
Per il taglio della Tasi sulla prima casa, dell’Imu agricola e di quella sui cosiddetti "imbullonati", le stime più accorte parlano della necessità di reperire circa 4,5 miliardi di euro. E messa così potrebbe apparire anche una scommessa fattibile. Il problema però, come fanno notare dalla Cgia, è che attualmente già ci sono sul tappeto alcune poste molto significative cui bisognerà trovare una copertura entro la fine dell’anno. E allora si scopre che innanzitutto vanno aggiunti altri 18 miliardi per evitare che scattino le clausole di salvaguardia contenute nelle precedenti leggi di stabilità, che potrebbero generare aumenti delle accise sui carburanti e degli acconti Irpef insieme ad un innalzamento dell’Iva di ulteriori due punti percentuali: dal 10 al 12% e dal 22 al 24%.
Tasi, meno detrazioni e stangata per seconde case e imprese
Non bisogna poi dimenticare, fanno notare sempre dalla Cgia, che entro dicembre andranno reperiti ulteriori 1,6 miliardi per estendere al 2016 i benefici fiscali per chi assume a tempo indeterminato e 2,1 miliardi per consentire la reindicizzazione delle pensioni, in ossequio alla pronuncia della Consulta: il tutto per un totale di oltre 25 miliardi di euro. Sono dunque questi i confini entro cui il governo ha deciso di muoversi confidando nell'approvazione dell'Unione europea all'allentamento dei vincoli finanziari.Tra l'altro, nonostante tutte le polemiche, il governo ha anche confermato, mettendolo nero su bianco nella legge di stabilità, che l'abolizione riguarderà anche l'Imu sulle case di lusso, sui castelli e sui terreni agricoli di proprietà di coltivatori diretti o di imprenditori agricoli professionali. Scomparirà inoltre, come già ricordato, anche l'Imu sui cosiddetti imbullonati, ossia sui macchinari delle imprese che finora entravano nei calcoli della rendita catastale.
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