"Accordo Hamas-Israele" per un piano in tre fasi

Un alto funzionario statunitense ha rivelato al Washington Post che Israele e Hamas potrebbero aver raggiunto un accordo per risolvere il conflitto in Medio Oriente, accettando un piano in tre fasi, con una fase due di "governance a interim". Secondo il funzionario, "il quadro è concordato" e ora le parti stanno "negoziando i dettagli su come verrà implementato", un processo che potrebbe richiedere tempo. Nella Fase 2, né Hamas né Israele governerebbero Gaza. La sicurezza sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, composta da circa 2.500 membri dell'Autorità Nazionale Palestinese a Gaza che sono già stati approvati da Israele. Benyamin Netanyahu ha pero’ gettato acqua sul fuoco: « Sono impegnato a favore del piano per il rilascio degli ostaggi, ma gli assassini di Hamas insistono con richieste che contraddicono il piano e mettono in pericolo la sicurezza di Israele», ha dichiarato. Ha poi aggiunto che, come « premier di Israele e per responsabilità nazionale, non sono pronto ad accettare tali richieste».

Ha poi ribadito le quattro condizioni necessarie: « Consentire che Israele torni a combattere fino al raggiungimento degli obiettivi; nessun contrabbando di armi a favore di Hamas dall'Egitto; nessun ritorno di terroristi armati a Gaza nord; rilascio immediato del numero massimo di ostaggi vivi».In ogni caso i negoziati per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi riprenderanno domani al Cairo, con la partecipazione di una delegazione israeliana guidata dal capo dello Shin Bet, Ronen Bar. L'ufficio di Benyamin Netanyahu ha annunciato che la delegazione negoziale israeliana a Doha, guidata dal capo del Mossad, David Barnea, è rientrata in Israele dopo un vertice con i mediatori statunitensi, egiziani e qatarioti, e ha incontrato il premier. Una fonte a conoscenza dei fatti ha rivelato che « durante l'incontro si è discusso dei dettagli dell'accordo per il ritorno degli ostaggi e delle modalità di attuazione del piano, garantendo nel contempo tutti gli obiettivi della guerra».

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