Musica
November 07 2020
«Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui. Ciao Stefano, nostro amico per sempre», hanno scritto in un post gli altri componenti del gruppo, Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battaglia, Riccardo Fogli.
Stefano D'Orazio, storico batterista dei Pooh, aveva 72 anni e da una settimana era ricoverato in ospedale a Roma. Giàalato, le sue condizioni sono peggiorate a causa del Covid. Lo scorso marzo aveva scritto il testo della canzone Rinascerò Rinascerai composta da Roby Facchinetti, un inno al coraggio e alla forza degli italiani ed in particolare degli abitanti di Bergamo durante il primo lockdown da Coronavirus.
Sul sito ufficiale, D'Orazio ha raccontato con queste parole la storia della sua famiglia: «Mio padre e mia madre erano due belle persone, di quelle che non se ne fanno più: tolleranti, ironici, affettuosi e con un'idea della famiglia che ormai la si ritrova soltanto nelle pubblicità.Lavoravano tutti e due: uno era Caposezione al Distretto Militare di Roma e l'altra faceva parte del personale dell'ONMI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) un istituto che si occupava di orfani, ragazze madri e varie sfighe familiari. Si sposarono quel 25 Aprile del 1942 proprio mentre l'Italia si barcamenava tra guerra e fame, ma una pioggia provvidenziale li consacrò Sposi Fortunati, e così fu!»
D'Orazio si unì ai Pooh nel settembre del 1971 successivamente all'uscita dal gruppo di Valerio Negrini (che continuerà a scrivere testi per la band). Nonostante le riserve del produttore del gruppo, i Pooh lo ingaggiarono come batterista dopo una settimana di prove.
Nel 2009, dopo l'annuncio dell'uscita dalla band, mette il suo talento al servizio dei musical, come Aladin, interamente scritto da lui e musicato dai suoi tre ex colleghi (Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian). Nel 2010 compone i testi italiani del musical Mamma Mia ispirato alle canzoni degli Abba. Lo spettacolo debutta al Teatro Nazionale di Milano e rimane in scena per due anni. Nel 2012 la sua storia personale e professionale viene raccontata in un libro autobiografico, Confesso che ho stonato - Una vita da Pooh (Feltrinelli/Kowalsky).
Il ritorno nel gruppo avviene nel 2015 quando la band annuncia l'operazione "reunion" che prevede sette concerti: due a Milano (San Siro), uno a Roma (Stadio Olimpico), uno a Messina (Stadio San Filippo) e tre all'Arena di Verona.
In seguito alla reunion esce un triplo album tratto dai concerti di Milano. Il 30 dicembre 2016 i Pooh mettono la parola fine alla loro storia con un concerto all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) trasmesso in diretta via satellite nei cinema italiani e in diretta televisiva e radiofonica su RTL 102.5.