News
December 26 2017
È morto nella sua casa milanese, circondato dai suoi familiari, lo chef considerato il maestro della nuova cucina italiana: Gualtiero Marchesi. Avrebbe compiuto 88 anni il 19 marzo prossimo. Era malato da tempo e anche per questo, nell'ottobre scorso, aveva lasciato il rettorato di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana dove si insegna il mestiere del cuoco e del pasticcere.
Lo avevamo incontrato nell'ottobre del 2016, durante la tappa milanese del tour Panorama d'Italia, e ci aveva aperto le porte del ristorante "Il Marchesino" a Milano con la classe e la generosità del grande Maestro mostrando agli ospiti presenti come si prepara la ricetta che più di ogni altra lo ha reso famoso nel mondo: "Riso e oro", il risotto con la foglia d'oro al centro.
Marchesi era molto legato a Milano. È la città in cui nasce nel 1930 ed è la città in cui aprirà il suo primo ristorante nel 1977 in via Bonvesin de la Riva dopo essersi formato professionalmente a St.Moritz prima e in Francia poi. È lì che ottiene subito tre stelle Michelin tra il 1977 e il 1985 che poi restituirà.
Marchesi infatti rifiutò di essere "classificato".
Nel 1986 viene insignito Cavaliere della Repubblica e nello stesso anno gli viene consegnato l'Ambrogino d'Oro, la più alta attestazione di stima della città di Milano. Nel 1989 riceve, primo in Italia, il premio internazionale "Personnalité de l'année" per la gastronomia e nel 1991 viene nominato Commendatore.
Marchesi continua per tutta la vita a ricevere prestigiosi riconoscimenti, come il Premio Artusi nel 1998. Nel 2001 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze dell'Alimentazione all'Universitas Sancti Cyrilli di Roma. Nel gennaio 2004 apre i battenti Alma, Scuola Internazionale di Cucina Italiana, fortemente voluta da Gualtiero Marchesi, che ne diventerà rettore.
Poi, nel 2008, lo chef famoso in tutto il mondo avverte il bisogno di riavvicinarsi alla sua città natale: nasce cosi' il ristorante "Teatro alla Scala Il Marchesino", il suo omaggio alla musica, alla famiglia e alla città.
"La cucina italiana - scrive l'editore Cinquesensi - saluta l'uomo di cultura, l'imprenditore, il cuoco, uno spirito libero, arguto e coraggioso, ma continuera' a fare riferimento al Maestro dei maestri, che ha cambiato radicalmente la tradizione culinaria del nostro Paese".