Addio a Laura Biagiotti, la stilista pioniera del "made in Italy"
Francesco Canino
L'ambasciatrice della moda italiana nel mondo se n'è andata. È morta a 73 anni Laura Biagiotti, ricoverata dal 24 maggio presso l'ospedale Sant'Andrea di Roma dopo un arresto cardiaco che ha provocato un danno cerebrale. Profilo basso, dedizione totale al suo lavoro e grande passione per l'arte, in 45 anni di carriera la stilista ha vestito le donne più belle del mondo ed è stata una delle prime imprenditrici del lusso a credere nel "made in Italy", guardando ai mercati internazionali.
Laura Biagiotti, una carriera al vertice della moda italiana I primi passi nella moda li fece negli anni '60, seguendo le orme della madre Delia Soldaini Biagiotti, fondatrice di un importante atelier. Giovanissima, cominciò a collaborare con i grandi nomi della moda italiana, tra cui il geniale Roberto Capucci, e nel 1966 firmò la prima collezione per Schuberth. Nel 1972 fece sfilare la sua prima linea personale, a Firenze, dove si impose alla stampa italiana e soprattutto ai compratori per il suo stile raffinato e le sue linee femminili.
La passione per l'arte e il sodalizio con la figlia Lavinia Nel 1980 Laura Biagiotti si trasferì nella campagna romana di Guidonia, nel castello Marco Simone, dell'XI secolo, riportando all'antico splendore assieme al marito Gianni Cigna, scomparso prematuramente nell'agosto 1996. Dalla loro unione è nata la figlia Lavinia Biagiotti Cigna, entrata in azienda nel 1997: divenuta vice presidente dal 2005, con la madre sviluppa un sodalizio professionale unico grazie al quale il marchio ha continuato a crescere e a rinnovarsi.
Donna colta e raffinata, grande appassionata di arte, la stilista nel 1996 ha dato vita alla Fondazione Biagiotti Cigna in memoria del marito e ha collezionato tra le altre cose una raccolta di oltre duecento opere del genio futurista Giacomo Balla: uno dei nuclei principali è costituito dagli studi realizzati da Balla per la moda e rappresenta il maggiore e più importante insieme di arte applicata futurista che esista. Nel 2003 Laura Biagiotti con i suoi profumi - parte integrante del suo business e del successo internazionale - ha donato il Grande Sipario al Teatro La Fenice di Venezia, dopo che l’originale era stato distrutto dall’incendio.
La prima sfilata in Cina e a Mosca Laura Biagiotti è stata senza dubbio una delle pioniere del made in Italy, tra le prime stiliste italiane a farsi conoscere in tutto il mondo, tanto che il New York Times la defì "the queen of cashmere", la "regina del cashmere". Assieme a Krizia, capì l'importanza del guardare oltre i confini e partì alla conquista dei mercati globali. La sua fu la prima griffe italiana a sfilare in Cina, il 25 aprile del 1988, a Pechino, con trenta modelle e oltre 150 capi: un défilé che è passato alla storia. Nel 1995 è stata poi la prima a varcare con la sua moda le soglie del Grande Teatro del Cremlino, a Mosca, nella vecchia sede del Pcus.
Gli amici famosi e i testimonial sportivi L'abito must, quello bambola, la preziosa maglieria di cashmere, il bianco e il rosso come colori simbolo (molti dei quali inediti e realizzati solo per lei). Sono questi i punti cardine dello stile Biagiotti, solo apparentemente basico e invece sempre profondamente raffinato e contemporaneo. Tanti gli amici che l'hanno seguita e amata (e che lei ha vestito) nella sua lunga carriera, ci sono anche Nancy Brilli, all'étoile Carla Fracci, Romina Power, la manager farmaceutica Diana Bracco, e ancora Silvana Giacobini e Mara Venier.
Profondo e duraturo anche il legame tra il marchio Biagiotti e lo sport, con il coinvolgimento dei grandi atleti italiani, molti dei quali sono stati testimonial suo d’eccezione, dal nuotatore Massimiliano Rosolino a Federica Pellegrini e ancora Maurizia Cacciatori e Francesca Piccinini. Laura Biagiotti è stata inoltre la prima stilista italiana ad investire nel golf.