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July 23 2014
Le scatole nere dell’aereo della Malaysia Airlines abbattuto nei cieli ucraini, sono arrivate nei laboratori della Air Accidents Investigation Branch (Aaib) a Franborough, in Inghilterra. A consegnarle agli esperti britannici sono state le autorità olandesi. Gli ingegneri e i periti procederanno con l'analisi dei dati relativi alle ultime ore di volo e delle ultime due ore di conversazione registrate nel cockpit ovvero nella cabina di pilotaggio tra il comandante e il secondo pilota dell’aereo malese.
Ma perché le scatole nere sono state affidate ai tecnici inglesi? Le autorità olandesi ipotizzano che gli esperti della Air Accidents Investigation Branch possano essere in grado di inviare il risultato delle loro analisi ai responsabili olandesi già entro 24 ore e stabilire con certezza se l’aereo è stato abbattuto da un missile.
Ma è davvero così semplice? Non saranno forse troppe le aspettative riposte sulle due scatole nere? Saranno davvero così indispensabili oppure la loro analisi non aggiungerà niente di nuovo a quanto già è di dominio pubblico?
Comandante Arturo Radini, Responsabile Task force Comitato 8 Ottobre 2001 ed esperto internazionale di incidenti aerei, ma dalla lettura delle scatole nere si può evincere con certezza se l’aereo è stato abbattuto da un missile?
Direi che è molto difficile che si possa accertare e non credo che i dati delle due scatole nere siano sufficienti e risolutive per fare chiarezza su questo incidente e sulle sue cause. Credo invece che sia fondamentale la lettura degli eventuali dati che emergeranno dalle scatole nere con un’analisi meticolosa e scientifica del relitto. Adesso le autorità dovrebbero concentrarsi sul recupero di ogni singolo frammento dell’aereo. E’ il relitto che potrà fornire più dati di quanti non ne possano fornire entrambe le scatole nere.
Quali sono i dati che potranno essere estrapolati dalle due scatole nere?
Si potrà accertare che l’aereo è precipitato a seguito di una evento catastrofico. E questo mi pare sia già abbastanza evidente. Si potrà verificare con assoluta certezza a quale altezza stesse volando, la rotta precisa che stava seguendo e le ultime conversazioni tra i piloti ed eventualmente tra quest’ultimi e gli assistenti di volo. Nel caso ce ne fossero state. Tutti i dati relativi alla struttura e al funzionamento dell’aereo. Ad esempio il livello di carburante, la pressurizzazione del velivolo. Tutti dati che non potranno essere di grande interesse al fine di stabile chi sia stato ad abbatterlo..
Ma i piloti potrebbero essersi accorti di essere il bersaglio di un missile. Insomma potrebbero averlo visto arrivare?
Dubito. E’ una cosa estremamente difficile. Il missile, per essere visto dai due piloti, dovrebbe aver raggiunto l’aereo nella parte antistante. Insomma, in modo tale da entrare nella visuale dei piloti. E comunque dobbiamo tenere conto della velocità del missile e quindi anche se avesse raggiunto frontalmente l’aereo, non credo che i piloti potessero avere il tempo di accorgersene e di commentare. A questo bisogna aggiungere anche la visibilità in quel momento e a quell’altezza. Se, il missile ha invece raggiunto il velivolo nella parte posteriore, la possibilità di essere visto è davvero impossibile. Se fosse così semplice ricostruire la distruzione di un velivolo da parte di un missile, non avremmo aspettato così tanti anni per risolvere il caso di Ustica… In conclusione, non credo possa emergere dall’analisi delle conversazioni, un’esclamazione del pilota o del copilota sull’arrivo del missile.
Dunque, secondo lei, quale dovrebbe essere il metodo da adottare per ricostruire quanto è accaduto?
Ribadisco: è fondamentale il recupero e l’analisi chimica del relitto e dei cadaveri o di quel che rimane dei passeggeri. Una comparazione tra le eventuali tracce chimiche presenti sui frammenti del relitto e la composizione chimica del missile ci può portare alla matematica individuazione del missile che ha colpito il velivolo. E’ necessario anche un’analisi approfondita sui resti dei cadaveri per capire se i passeggeri sono morti per una decompressione esplosiva. Questo diventa un altro elemento fondamentale per capire se il missile ha colpito direttamente il velivolo oppure è esploso molto vicino all’aereo.