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November 18 2015
A meno di due mesi dalla morte del cooperante italiano Cesare Tavella, ucciso da un commando mentre faceva jogging in un parco di Dacca, un altro nostro connazionale è stato ferito gravemente da alcuni uomini armati a bordo di una motocicletta mentre si trovava alla stazione degli autobus di Dinajpur, nel nord del Bangladesh. L'uomo, un missionario cinquantenne che lavora da decenni nella città, si chiama Piero Parolari e lavora nella parrocchia di Suihari. Non è in pericolo di vita, ma ha riportato gravi ferite alla testa e al collo. Il commando, probabilmente composto da tre uomini, ha aperto il fuoco mentre il missionario si stava recando in bicicletta al lavoro in un villaggio della sua parrocchia. È originario di Lecco, in Valsassina.
È il secondo attacco contro un italiano e del terzo contro uno straniero negli ultimi due mesi. Dopo Cesare Tavella, un cittadino giapponese era stato ucciso agguato nel distretto settentrionale di Rangpur. Il 5 ottobre, era stata la volta di un prete battista bengalese, Luke Sarkar, fuggito dopo essere stato accoltellato da alcuni uomini che con un pretesto erano entrati nella sua chiesa a Pabna. Nonostante sia giunta una rivendicazione dell'Isis dopo gli omicidi di Tavella e del giapponese, il governo bengalese ha categoricamente smentito la presenza del Califfato islamico sul suo territorio, arrestando alcuni sicari e il fratello di un politico dell'opposizione.
«Personalmente non credo alla ipotesi di una serie di attacchi organizzati dall'Is, ma più al tentativo di seminare il caos in queste ore di attesa del verdetto contro due politici dell'opposizione, accusati di crimini contro l'umanità» ha dichiarato l'ambasciatore italiano, Mario Palma, assicurando che il missionario è ora fuori pericolo.