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June 07 2013
Il 7 giugno ricorre l'anniversario della scomparsa del geniale matematico Alan Matheson Turing , considerato uno dei padri dell'informatica. Lo ricordiamo parlandone con Francesca Riccioni e Tuono Pettinato, coautori di una divertente e toccante biografia a fumetti intitolata "Enigma. La strana vita di Alan Turing" , edita da Rizzoli Lizard .
A chi si rivolge il vostro fumetto su Turing? E quale accoglienza ha avuto?
Francesca Riccioni: Enigma è un fumetto per tutti. Addirittura ci hanno detto che viene utilizzato per fare corsi di educazione al genere ai ragazzi! Da fisica con un master in comunicazione della scienza ho lavorato per capire quali possono essere le giuste strategie comunicative in grado di dare alla scienza una collocazione nella narrazione, senza essere didattici e senza allettare i soli addetti ai lavori. Si tratta di concentrarsi sul linguaggio, ma soprattutto sulle conoscenze pregresse di un pubblico il più vasto possibile per raggiungerlo con l'uso di metafore e richiami a qualcosa che già si conosce e che spesso si trova davanti ai nostri occhi tutti i giorni. Sapevamo fin da subito che Enigma avrebbe avuto due pubblici di riferimento, la comunità scientifica e la comunità gay. Riferendoci al primo siamo stati attenti a mantenere il rigore delle informazioni scientifiche pur semplificandole, per quando riguarda il tema dell'omosessualità ci siamo fidati della nostra sensibilità trattando la storia tra Alan e Chris come una semplice storia d'amore.
È stata davvero così "strana" la vita di Turing?
Tuono Pettinato: Quando anni fa Francesca mi parlò per la prima volta di Turing e della sua storia non ci potevo credere, sembrava un mix di film messi assieme e tutti avvincenti. Mi sembrava curioso che uno scienziato, categoria che immaginavo relegata alla monotona e solitaria vita di laboratorio (un po' come la routine dei fumettisti), fosse al centro di una vicenda avventurosa e "larger-than-life" che riuniva guerre mondiali, controspionaggio, fiabe disneyane e mele avvelenate, lotte tra macchine intelligenti e battaglie per i diritti civili. Senza contare che uno scienziato è già di per sé un piccolo enigma, per il suo modo di vedere e leggere la realtà diversamente dall'uomo comune. Turing poi è il progenitore dello scienziato dalle abitudini bizzarre, col suo incatenare tazzine da tè ai termosifoni e il girare in bici con una maschera antigas indosso. Abbiamo cercato quindi di raccontare la sua vita con i toni del racconto noir, un po' alla Tim Burton, enfatizzando la stranezza della vicenda con degli elementi surreali (i robot giganti, gli elementi realistici deformati in chiave fiabesca). Anche se poi la realtà è sempre più strana della finzione, e la crudeltà e l'intolleranza nei confronti del diverso, nell'Inghilterra di Turing come nella società di oggi, rimane l'enigma più inspiegabile.
Quale aspetto più vi ha colpito della sua figura?
TP: La sua naturalezza, il suo essere fedele a sé stesso e ciò che in quanto scienziato riteneva logicamente fondato, anziché attenersi ciecamente e acriticamente a delle convenzioni sociali. Il suo essere un emarginato tra gli emarginati (non si integra con i circoli letterari di Forster) e, con il suo candore naif, un rivoluzionario in maniera totalmente inconsapevole.
Su quali testi vi siete basati? E come avete selezionato le vicende di cui parlare?
FR: Le ricerche si sono basate su due testi di riferimento: "Alan Turing. Storia di un enigma", biografia di Andrew Hodges edita da Bollati Boringhieri, e "L'uomo che sapeva troppo" di David Leavitt, Codice Edizioni, che ovviamente consigliamo per approfondire tutta la vicenda di Turing, sia umana che scientifica.
Le vicende scientifiche sono state selezionate in base alla loro importanza su tutta l'opera di Turing, ma anche facendo attenzione alla possibilità di inserirle al meglio nello scorrere del racconto. Per esempio si parla della macchina di Turing per l'importanza che essa ha nel porre le basi della moderna programmazione informatica, ma si introduce il concetto di intelligenza artificiale e quindi, prendendosi una licenza poetica, di un robot umanizzato (quello appunto che compare sulla copertina progettata da Andrea Cavallini), quando Alan si sente incompreso dalla società in cui vive e pensa a un "amico artificiale". Per semplificare e rendere più avvincente la parte diciamo "scientifica" abbiamo estrapolato dalle moltissime pubblicazioni del matematico la scintilla intuitiva dell'inizio, la nascita dell'idea della macchina programmabile, inserendola in una micro storia della logica che lui rivive durante una lunghissima corsa (sappiamo infatti che Alan Turing amava correre, e che durante le sue maratone facesse fiorire le idee matematiche per cui è diventato famoso).
I dialoghi come sono nati?
FR: Una volta progettato lo storyboard i dialoghi sono stati inseriti nel tipico stile di Tuono Pettinato. Il fumetto è infatti costellato di battute che rendono questa vicenda drammatica più leggera e caratterizzata da una sorta di umorismo noir alla Tim Burton, e i colori, il rosso, il viola, il verde acqua e il nero, rafforzano questa atmosfera.
Oltre al vostro "Enigma", quali altri fumetti su figure scientifiche consigliate di leggere?
FR: Un must è sicuramente "Logicomix" , la graphic novel su Bertrand Russel di Apostolos Doxiadis e Christos H. Papadimitriou pubblicato da Guanda. Uno dei più famosi fumettisti che si è occupato di temi legati alla scienza è poi Jim Ottaviani, di cui consiglierei "Feynman" edito in Italia da Bao Publishing. Per quanto riguarda il rapporto tra scienza e società è molto interessante "Chernobyl - di cosa sono fatte le nuvole" di Paolo Parisi per Becco Giallo. Il mio preferito resta comunque "Ultima lezione a Gottinga" di Davide Osenda pubblicato da 001 Edizioni, un bellissimo fumetto su Cantor e i suoi infiniti. Insieme a Silvia Rocchi sto poi lavorando a una graphic novel sulla figura di Ettore Majorana, il matematico collaboratore di Enrico Fermi scomparso in circostanze misteriose 75 anni fa.
Nota: tutte le immagini sono (C) degli autori e di Rizzoli Lizard.