Alessia Filippi si ritira, l'ex olimpico Vismara: "Spero ci ripensi"

Era nell'aria già da qualche tempo, Alessia Filippi non farà più parte del nuoto che conta. Una "decisione sofferta" come la definisce la stessa 25enne nuotatrice romana, ragazza spesso lontana dalle copertine ma che nella sua carriera è stata capace di vincere, tra le altre cose, un titolo mondiale nei 1500 stile libero e un argento (negli 800) a Pechino 2008. Dopo le vittorie e la gloria Alessia è diventata suo malgrado vittima del crisi, quella vera, del nuoto italiano: prima il divorzio dall'Aurelia (dopo 11 anni di sodalizio) che, a suo dire, aveva smesso di pagarla. Quindi, dopo un periodo di ritiro e un'operazione alla spalla, l'approdo alle Fiamme Gialle che però la "scaricano" appena prima delle Olimpiadi nonostante la qualificazione ottenuta in vasca. Anche e soprattutto per questo la Filippi ha scelto, a soli 25 anni, di ricominciare una nuova vita in cui la piscina tornerà ad essere puro divertimento e non più il suo lavoro. La sensazione che rimane però è che in questa vicenda ci abbiano perso tutti. In primis, il nuoto italiano.

Allora Vismara, la Filippi che si ritira a malincuore a 25 anni. E' l'ennesima tegola sul nuoto azzurro...

"Oramai va abbastanza di moda smettere per poi ritornare, quindi spero che Alessia ci ripensi. Se così non fosse sarebbe un peccato perchè un'atleta così giovane avrebbe avuto davanti almeno un'altra Olimpiadi ad alto livello. Oggi anche a 29 anni si può essere competitivi. Detto questo bisogna ricordare che la Filippi, così come la Pellegrini, è da quando era bambina che gareggia con le più forti dovendo sostenere grossi carichi di lavoro. E questo senza considerare l'infortunio alla spalla del 2010 che l'ha condizionata moltissimo costringendola ad un lungo stop".

Forse le era passata la fame di vittorie?

"Non credo. Ricordo di averla avuta in cabina di commento (Vismara commenta le gare di nuoto per Eurosport ndr) la scorsa estate ed era molto motivata, contentissima di poter tornare. Per questo mi suona strana queste notizia. Non me l'aspettavo anche se, dopo l'Olimpiade, l'avevo vista molto delusa".

Una delusione dovuta agli scarsi risultati di Londra ma soprattutto, dice lei, dall'annuncio delle Fiamme Gialle di voler interrompere il rapporto. Di chi è la colpa?

"Alessia era già stata atleta della Fiamme Gialle quindi con il suo ritorno sembrava ci fosse stato un riavvicinamento. A quel punto non so cosa sia successo e, a quanto pare, non lo sa nemmeno lei".

Forse non c'è stato molto tempismo nella comunicazione della notizia..

"Quello sicuramente. Per un'atleta la tranquillità mentale viene prima di tutto e deve sapere di avere una piscina dove potersi allenare e magari anche uno stipendio. Putroppo, e non è da oggi, in Italia si convive con una realtà fatta di atleti di altissimo livello e di società e strutture molto spesso non adeguate. Difficile in queste condizioni presentarsi ad una competizione importante. E' uno dei tanti mali dell'Italia dello sport e il nuoto, in particolare, paga un prezzo salatissimo. Se con una come Alessia Filippi non si è riusciti a trovare un accordo figuriamoci quanti atleti vengono persi nel calderone delle società sportive".

Alessia dice che l'Aurelianuoto, la sua vecchia società sportiva, aveva smesso di pagarla..

"Io ovviamente non ho il controllo dei bonifici dell'Aurelia ma se così fosse sarebbe l'ennesima dimostrazione di quale sia la situazione di molti nuotatori in Italia".

In pratica nell'ultimo anno la Filippi era diventata una "precaria". E' un pò il simbolo della crisi del nuoto italiano?

"In un certo senso sì. Lei però a differenza di altri, essendo un'atleta affermata, avrebbe la possibilità di andare all'estero e trovare le strutture necessarie per tornare a competere ad altro livello. Se in Italia non le ha trovate non c'è bisogno di smettere per forza".

Si sta chudendo un ciclo per il nuoto italiano...

"Putroppo trovare persone come Alessia Filippi non è semplice. Io sono un sostenitore dello sport nelle scuole per ampliare il bacino ma poi bisogna anche sostenere i campioni che abbiamo. In questi anni ci sono stati tanti ritorni di nuotatori. L'ultimo è quello di Anthnoy Ervin che ha ricominciato a 30 anni suonati e che ora sta tornando tra i primi a livello mondiale. La mia speranza quindi è di leggere tra qualche mese 'Alessia Filippi torna a nuotare'. Come vuole, dove vuole ma che ritorni."

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