(Roberto Panucci)
Musica

Alex Britti ha portato la magia del blues al Palasport di Roma

In oltre trent’anni di carriera discografica, Alex Britti è riuscito ad accorciare, con la sua inseparabile sei corde, le enormi distanze che separano il Delta del Mississippi, dove è nato il blues per alleviare le fatiche della raccolta del cotone nei campi, dal fiume Tevere che bagna il quartiere Monteverde, nella zona centro-ovest di Roma, dove è cresciuto e si è formato il chitarrista romano. Dopo il più intimista Tour sul divano del 2022 e il tour estivo Alex Britti Live 2023, si è concluso, nel grande spazio del Palasport di Roma, l’Alex Britti Live 2024, dopo 30 tappe nelle principali arene, piazze e festival estivi italiani in cui il pubblico ha assistito dal vivo ai classici del suo repertorio e ai nuovi brani del cantautore romano. Negli ultimi mesi Britti è stato particolarmente prolifico, pubblicando i singoli Supereroi (con la sua singolare commistione tra blues e rap), Tutti come te, Nuda e il più recente Uomini, un brano estivo e potente, che è anche un intenso viaggio introspettivo dedicato alla figura maschile nei suoi molteplici aspetti, mettendo in discussione il modello di uomo che è sempre stato imposto dalla società. Tutte canzoni che anticipano il suo nuovo progetto discografico, che dovrebbe vedere la luce nei prossimi mesi. Passato e presente si sono costantemente alternati nelle due ore e mezza di concerto al Palasport, prodotto da Just1 e organizzato da OTR Live, con poche parole ma tanta, tanta musica da parte di Britti, che si è divertito a colorare anche i suoi brani più pop con lunghe intro o con infuocati assoli di chitarra blues. Britti, accompagnato dalla sua fedele band (Matteo Pezzolet al basso, Matteo Morini alla batteria, Giacomo Voltekker alle tastiere, Anna Laura Alvear e Francesca Carbonelli ai cori), ha proposto uno show eclettico, energico e ricco di sfumature, passando dal pop più mainstream, con le canzoni e i tormentoni degli anni 2000-2010, fino ai pezzi recenti, più sofisticati e dalle atmosfere più rarefatte e più jazzistiche, con la sua chitarra che alterna sapientemente colori blues, rock e funk.

Il concerto parte in quarta con Gelido, uno dei brani più belli del suo repertorio, che scalda immediatamente il pubblico con i suoi funambolici giri di blues. “Vi piace il blues? E allora siete nel posto giusto?”, sottolinea divertito il cantante e chitarrista. Uno dei momenti più coinvolgenti della serata è stato quando Britti si è seduto su un divano, portato al centro del palco, per un set acustico dove ha suonato Se non ci sei, Prendere o lasciare, Gli occhi dei bambini (inedito del cantautore romano Stefano Rosso, scomparso nel 2008, che la famiglia ha regalato al chitarrista romano) e la coinvolgente hit Mi piaci, di cui ha ricordato la genesi legata alla volubile ex ragazza di un suo caro amico. Grande entusiasmo ha suscitato anche l’emozionante versione di Roma non fa la stupida stasera, come omaggio alla sua amata città. Dopo i virtuosismi di Jazz, Alex è stato raggiunto sul palco dal pianista Stefano Sastro e dai fiati dei gemelli Giovanni e Matteo Cutello per la jam session di Chicco’s Blues.

Viste le condizioni meteo degli ultimi giorni, non poteva mancare in scaletta Piove, così come le romantiche Una su un milione e Oggi sono io, una delle più belle canzoni italiane degli ultimi trent’anni con la quale Britti ha vinto nel 1999 tra le Nuove Proposte di Sanremo e che è stata interpretata anche da una leggenda come Mina, cantate entrambe in coro dalle migliaia di spettatori (tra cui molti giovanissimi) che hanno affollato il Palasport di Roma. Britti ha ringraziato più volte il pubblico per l’affetto dimostrato e per i tanti applausi a scena aperta, anche e soprattutto i suoi nuovi fan: “Tanti di voi non erano nemmeno nati quando uscivano alcune di queste canzoni e questo mi fa un enorme piacere”. Gran finale e tutto il pubblico in piedi a ballare con i successi 7.000 caffè, Solo una volta o tutta la vita e Baciami (e Portami a ballare), durante i quali è salito sul palco anche il comico e amico Gabriele “Dado” Pellegrini. Più che un concerto, quella di Roma è stata una vera e propria festa in musica, con la giusta alternanza tra ballad e brani ritmati, tra canzoni pop e intermezzi strumentali, in cui gli unici effetti speciali sono stati quelli prodotti dalla chitarra di Britti, virtuosa e comunicativa al tempo stesso.

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