Lifestyle
June 24 2021
L'idea è maturata all'indomani del primo lockdown. Una corsa avrebbe riunito l'Italia, ricucendo le ferite che il Coronavirus s'è lasciato alle spalle. Alex Zanardi, insieme ai paratleti di Obiettivo 3, società sportiva dilettantistica da lui fondata dopo le Olimpiadi di Rio del 2016, ha voluto che la corsa fosse un grande evento, che i suoi protagonisti potessero deciderne il percorso: dal Nord al Sud, per abbracciare tutta la penisola.
I ragazzi, che in handbike, carrozzina e bicicletta avrebbero corso la staffetta, hanno voluto partire dal Nord, in tre flussi distinti. Ciascuno avrebbe dovuto rappresentare un colore della bandiera italiana, arrivare a Firenze, unirsi ai flussi gemelli e proseguire dritto, in un solo, grande fiume, fino a Santa Maria di Leuca, nel profondo Sud. Il primo flusso è partito di buon mattino, venerdì 12 giugno 2020, da Luino. Ma la corsa senza vincitori né vinti che avrebbe dovuto rappresentare per l'Italia una ripartenza si sarebbe presto fermata.
Una settimana più tardi, venerdì 19 giugno 2020, un boato ha riempito l'aria attorno a Pienza, Siena, dove Alex Zanardi – al chilometro 39+800 della Strada Provinciale 146 – si è scontrato con un camion. Di lì, è stato il caos. Un elicottero, l'ospedale, la corsa disperata di Daniela Manni, moglie di Zanardi, e di Barbara Manni, sua cognata, decisa oggi a ripercorrere la storia dell'atleta, il suo sogno di una grande ripresa. Barbara Manni ha voluto produrre un documentario particolare. La grande staffetta, al cinema lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 giugno, non è il racconto di una tragedia, ma la ricostruzione di quel che significa essere resilienti.
La pellicola, grazie alle immagini registrate durante la corsa, denominata Obiettivo Tricolore, segue i paratleti nella propria staffetta. Concede loro di parlare, di raccontare cosa significhi lo sport, come li abbia aiutati, quanto Alex Zanardi sia stato d'esempio. Poi, affronta l'incidente, mostrando solo quel che i telegiornali hanno già fatto vedere.
La grande staffetta, di cui vi mostriamo una clip in esclusiva, non dà spazio alla morbosità, né indugia nella pornografia del dolore. Racconta, cercando nella brutalità di quanto successo una luce, un insegnamento.
Il film, al cui interno intervengono diversi atleti paralimpici, voler dimostrare la potenza delle idee e degli ideali, della solidarietà. Quel che si vede, una volta superato il momento dell'incidente, è la forza d'animo dei ragazzi e delle ragazze di Obiettivo 3. Avrebbero potuto mollare, arrendersi al dolore. Ma, memori della lezione di Zanardi, che nel 2001 ha perso entrambe le gambe, sono andati avanti. Dalla Toscana al Lazio, per raggiungere il Molise e attraversare la Puglia, così da arrivare dove Zanardi stesso avrebbe voluto: a Santa Maria di Leuca, dove il film, come Obiettivo Tricolore, conclude la propria corsa, ricordando (e ricordandoci) che la forza per essere tale deve valicare i confini dell'individualità e diventare motore collettivo.