Economia
August 08 2014
È pronta al decollo l'Alitalia targata Etihad. Gabriele Del Torchio e James Hogan (amministratori delegati delle due compagnie), hanno firmato l'accordo. Era questa l'ultima tappa prima del closing dell'operazione atteso entro l'anno (dopo il via libera della Ue). "Dopo un anno, dopo tante notti, ce l'abbiamo fatta", ha commentato a caldo Del Torchio. "Dopo tante turbolenze possiamo avviare un percorso di navigazione aerea che mi auguro serena e sicura. Inoltre" ha aggiunto "facciamo un accordo rilevante, che vuol dire molto per Alitalia ma anche per la collettività. Siamo molto orgogliosi di essere la prima grande aviolinea ad aver fatto un accordo strategico con Etihad".
È andato subito al punto, invece, Hogan: "Il nostro investimento in Italia è di 1,758 miliardi di euro e puntiamo a un ritorno alla redditività nel 2017. Amiamo l'Italia e la sua cultura e vogliamo migliorare Alitalia e renderla più forte. Puntiamo a dare grandissima qualità al servizio offerto in tutte le classi di volo. L'Italia è il quarto mercato in Europa, per i viaggi e il turismo e per noi è un mercato molto interessante". Ha poi aggiunto: "Vogliamo creare una rete tra Europa e Sud Est asiatico. Abbiamo 47 code sharing da cui anche Alitalia potrà trarre vantaggio. Siamo partner e questo vorremmo essere anche in futuro: vogliamo collaborare, avere obiettivi comuni, ridurre i nostri costi e adottare un unico sistema di acquisti. Vogliamo crescere insieme e il rilancio partirà già nel primo trimestre dell'anno prossimo".
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Alitalia è un brand incredibile, ha spiegato Hogan, sottolineando come la compagnia abbia un buon numero di passeggeri ma finanziariamente diversi problemi. "Non vogliamo eliminare quanto fatto finora" ha detto il manager indirizzando il messaggio ai sindacati che pure ha ringraziato per aver firmato l'accordo. "Vogliamo rilanciare il marchio che è molto forte, ricostruire il business lavorando sia su Malpensa sia su Linate. Il posizionamento dell'Italia è una grande opportunità. Il consolidamento è fondamentale. Per fare questo dovremmo eliminare alcune rotte non produttive di breve raggio, concentrarci sul lungo raggio e rafforzare il cargo da Malpensa oltre a incrementare i voli su Abu Dhabi da Venezia, Catania e Bologna".
"La parte più importante della proposta di ristrutturazione è il cliente" ha ribadito Hogan. "Per noi il passeggero è un ospite e quando salirà su un volo Alitalia dovrà già sentirsi inserito nel clima di un Paese che rappresenta il lusso, il bello, la moda, il buon cibo".
Una parola nei confronti di quanti dovranno lasciare la compagnia nell'ambito del piano di ristrutturazione che conta 2.251 esuberi, l'ha avuta Del Torchio: "Ringraziamo le persone che dovranno lasciare Alitalia. Ci dispiace, ma per creare futuro a volte sono necessarie delle decisioni dolorose". Hogan ha invece affermato di voler tornare "nella prima settimana di settembre per parlare con il personale, per illustrare la nostra visione".
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Dal canto suo, il Ministro Lupi si è detto tranquillo sull'ultimo tassello mancante, l'ok dell'Ue, spiegando che ad inizio settembre verrà presentato il dossier all'Europa sull'operazione: nessuna preoccupazione nemmeno sull'ipotesi di aiuto di Stato per Poste, visto che la società pubblica ha dimostrato che si tratta di un investimento di mercato.
La festa non è stata dunque rovinata dalla protesta dei lavoratori all'aeroporto di Fiumicino . Alitalia ha infatti comunicato al Garante degli scioperi che nel fine settimana ci sarebbe "l'altissimo rischio" che gran parte del personale tecnico della compagnia in servizio a Fiumicino possa astenersi in massa dal lavoro, presentando certificati medici. Se così fosse, sarebbe "un vero e proprio 'attentato' ai diritti dei cittadini-utenti", avverte il Garante Roberto Alesse, che è pronto a segnalare ogni abuso alla Procura. E il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che ha chiesto alla titolare della Salute di provvedere a tutti i controlli, tuona: "L'azione di domani potrebbe portare alla paralisi dello scalo di Fiumicino. Se tutto ciò fosse vero non sarebbe accettabile nè tollerabile". Preoccupati anche i sindacati: per il leader della Cisl Raffaele Bonanni quanto sta accadendo a Fiumicino è "pericoloso", e "c'è qualcuno che soffia sul fuoco, o che comunque gioca la carta dell'irresponsabilità".
La giornata di ieri è servita a definire gli ultimi dettagli del testo del contratto, con legali e advisor al lavoro nella sede di Alitalia a Fiumicino e nell'hotel a due passi dalle vie della Dolce Vita dove alloggia Hogan. Tra gli aspetti definit i nelle ultime ore, ci sarebbero anche l'allentamento dei vincoli di lock up da 5 a 3 anni e l'ok di Poste ad anticipare 25 milioni (un terzo del proprio investimento) per il prestito ponte da 150 milioni che servirà a garantire l'operatività di Alitalia fino al closing dell'operazione (gli altri 125 milioni li garantirebbero Intesa, Unicredit e Atlantia). Il testo dell'accordo è stato esaminato in serata dal consiglio di amministrazione straordinario, iniziato poco dopo le 19 e 'sorvegliato' dall'esterno con la presenza delle forze dell'ordine. Oggi l'assemblea varerà l'aumento di capitale da 300 milioni, mentre nel pomeriggio alle 16 la conferenza stampa per annunciare il tanto atteso accordo.
(Testo aggiornato tra il 7 e l'8 agosto).