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February 12 2015
Amanda Knox si sposa. È un vecchio amico. Si conoscono dai tempi della scuola e lui le è stato vicino, le ha scritto mentre lei era in carcere in Italia. A dare la notizia del fidanzamento è il Seattle Times, con la conferma dalla stessa Amanda. La decisione è presa, anche se la data non è ancora stata fissata. Il futuro Mr.Konx si chiama Colin Sutherland, ha 27 anni come lei, è un musicista ed è stato suo compagno di scuola alle medie. Amanda non ha voluto però rivelare altri dettagli, scrive il giornalista Jonathan Martin, aggiungendo che la vita della 27enne di Seattle vedrà una nuova svolta ''il prossimo 25 marzo, quando la Corte di Cassazione italiana, la più alta istanza, esaminerà un nuovo appello di un appello'', ovvero deciderà se annullare le condanne a 28 anni e mezzo e 25 anni di reclusione inflitte a Knox e al suo ex fidanzato Raffaele Sollecito dalla Corte d'assise di Firenze per l'assassinio della studentessa britannica Meredith Kercher.
I due si proclamano infatti estranei al delitto. Intanto, il giornale augura alla Knox ''Buona fortuna e buon san Valentino'', in un articolo che ripercorre la lunga vicenda giudiziaria. "Se la notizia è vera sono molto contento per lei", le augura anche Sollecito interpellato dall'ANSA. Non è la prima volta che si parla di Colin Sutherland nella vita di Amanda: già in autunno i due erano stati fotografati insieme. Fu la conferma che Amanda aveva definitivamente archiviato la storia con un altro musicista, James Terrano. In un primo momento pare che la Knox avesse anche seguito a New York il suo nuovo amore, bassista del gruppo The Johnny Pumps.
Almeno stando alle indiscrezioni in quel momento: i due avrebbero per un periodo abitato insieme a Brooklyn ed erano stati avvistati in atteggiamenti complici e teneri, passeggiare lungo la spiaggia di Coney Island. Adesso però Amanda è nuovamente a Seattle, la sua città natale, e Colin l'ha seguita. Lavora in una libreria e come giornalista freelance per il quotidiano locale "West Seattle Herald". Pare che sia stato lo stesso quotidiano a contattarla chiedendole se fosse interessata. Amanda aveva all'inizio chiesto di scrivere sotto pseudonimo. ''Glielo abbiamo concesso - ha detto il direttore Patrick Robinson - per proteggerla e per darle un'opportunità. Cosi dopo aver fatto un po' di esperienza e visto il livello del lavoro, ha deciso di firmare con il proprio nome''.