Tecnologia
January 30 2019
I telefoni pieghevoli sono una delle più grandi scommesse dell’anno in corso. Non a caso, le principali società hi-tech al mondo, attive nel panorama mobile, sono già in procinto, o lo saranno presto, di lanciare i propri telefonini con due o più schermi, flessibili e da chiudere come un libro. Il 20 febbraio comincerà Samsung, con il suo Galaxy Fold, poi toccherà a Huawei con una presentazione in primavera e via via i vari Oppo, Xiaomi e tanti altri.
In questa giungla, peraltro molto interessante vista la dinamicità di un segmento di cui ancora si conosce poco, quello dei “foldable phone”, può trovare spazio persino un’azienda come Microsoft, assente da anni dal mercato della telefonia. Stando ad alcune indiscrezioni, la compagnia americana avrebbe trovato in Intel un partner di valore con cui realizzare un dispositivo pieghevole, con a bordo Windows 10 nella sua versione più leggera, Core OS.
Un brevetto risalente al 2017 e sottoscritto da Intel, ottenuto dal sito olandese LetsGoDigital, mostra la possibilità di un cellulare con tre display, simile a quello che dovrebbe essere il Galaxy Fold. Il dispositivo nei documenti può essere piegato in modo da sembrare uno smartphone rettangolare standard e adattato in una configurazione a mo’ di laptop. Il brevetto mostra anche l’opportunità di abbinare all’oggetto una penna stilo touch, giusto per completare le opportunità di interazione.
Nessun riferimento, esplicito almeno, a Microsoft e Windows ma Intel non è un grande produttore di hardware, anzi si appoggia a collaborazioni di settore per realizzare i propri progetti, che vanno dai chip alle memorie.
Ad ogni modo, il software di riferimento per quanto costruito sinora, con le varie Asus, Lenovo, Acer, HP e così via, è Windows 10, dunque lecito pensare che dietro un eventuale concetto di smartphone pieghevole possa esservi l’ambiente di utilizzo di Redmond. Avere un telefono flessibile con Windows 10, nella variante Core OS, varrebbe la pena per vari motivi. Il primo: Microsoft ha buttato fuori dai propri laboratori Windows Phone nel momento più opportuno, cioè quando ha capito che non poteva competere con Android e iOS. Questo non vuol dire che l’OS non abbia lasciato dietro di sé una vasta pletora di fan delusi; rimettere sul mercato l’interfaccia, magari più flessibile e funzionale, non sarebbe male.
Secondo: se i notebook restano le macchine preferite per lavorare e gli smartphone sono essenziali per la comunicazione, i tablet perdono sempre più senso e proprio per “colpa” degli smartphone oversize. Un telefono flessibile in grado di svolgere compiti a metà strada tra un tablet e un laptop compatto potrebbe avere successo, soprattutto a seguito dell’attesa spasmodica di un Surface-phone, di cui si parla da tempo. Ne sapremo di più molto presto.