Antonio Albanese
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Antonio Albanese, 50 anni di personaggi strampalati o malinconici in foto

Oggi è per tutti Cetto La Qualunque, politico corrotto calabrese, fondatore del Partito du Pilu. Ma Antonio Albanese ha lastricato la sua vita professionale di caricature aggressive o ingenue, diventando un tutt'uno coi suoi personaggi comici, capace di cesellare anche ruoli drammatici e malinconici.

Ora che compie 50 anni, ripercorriamo alcuni dei suoi volti cinematografici, spesso nati prima in teatro o in tv. Ecco quindi il timido Epifanio, l'industriale fissato col lavoro Ivo Perego, lo pseudo filosofo Frengo o il Ministro della Paura portato sul palcoscenico e su Rai Tre in Che tempo che fa... Ma lo abbiamo visto anche come intrepido tuttofare per Gianni Amelio o cantante fallito per i fratelli Taviani...

I tanti volti di Antonio Albanese in foto

Ansa
Antonio Albanese è Antonio Pane, un uomo volenteroso che come lavoro fa il rimpiazzo (sostituisce gli altri lavoratori) ne "L'intrepido" (2013) di Gianni Amelio

I tanti volti di Antonio Albanese in foto

01 Distribution
Nel film "Tutto tutto niente niente" (2012) dà vita contemporaneamente a tre personaggi.

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In "Tutto tutto niente niente" (2012) rispolvera il personaggio fumatissimo ed edonista di Frengo Stoppato, che rispetto a 12 anni prima non ha più una smodata ammirazione per l'allenatore Zdeněk Zeman.

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Nel film "Tutto tutto niente niente" (2012) dà vita al personaggio inedito di Rodolfo Favaretto detto Olfo, la cui unica preoccupazione è la secessione del Nord.

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In "Tutto tutto niente niente" (2012) è immancabilmente anche Cetto La Qualunque, politico calabrese corrotto.

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Ansa
Antonio Albanese in tv in "'Che tempo che fa" nei panni di Cetto La Qualunque, il costruttore e politico corrotto calabrese, fondatore del Partito du Pilu, 2 gennaio 2011.

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Albanese è Cetto La Qualunque in "Qualunquemente" (2011) di Giulio Manfredonia.

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Ansa/Daniel Dal Zennaro
Antonio Albanese nei panni del Ministro della paura in tv in "Che tempo che fa", 2008.

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Ansa/PAL
Ruolo drammatico per Albanese in "Giorni e nuvole" (2007) di Silvio Soldini, accanto a Margherita Buy: è il marito di una famiglia benestante che perde lavoro e serenità.

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Virginia Farmeti, Ansa
Antonio Albanese recita per Pupi Avati in "La seconda notte di nozze" (2005): è il fragile e ingenuo Giordano che aiuta i contadini disinnescando gli ordigni inesplosi della seconda Guerra Mondiale.

I tanti volti di Antonio Albanese in foto

Filmauro/Ansa/Pal
Antonio Albanese dirige se stesso nei panni - guarda caso - di Antonio in "Il nostro matrimonio in crisi" (2002), accanto ad Aisha Cerami.

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Ansa/C. Porcarelli
Antonio Albanese dirige Antonio Albanese in "La fame e la sete" (1999) e lo divide in tre fratelli: il fannullone e ignorante Alex Drastico, l'industriale emigrato al nord avaro e razzista Ivo Perego, il docente di latino dimenticato da tutti Pacifico.

I tanti volti di Antonio Albanese in foto

Istituto Luce/Ansa/PAL
Albanese recita per i fratelli Taviani in "Tu ridi" (1998). Interpreta Felice, cantante fallito tutt'altro che felice che però nel sonno ride. Deciso al suicidio, nel suo ultimo giorno incontra l'amica corista Nora, interpretata da Sabrina Ferilli.

I tanti volti di Antonio Albanese in foto

Frame del film
"Uomo d'acqua dolce" (1996) è il debutto dietro la macchina da presa di Antonio Albanese, regista attore. Interpreta Antonio, che corrisponde a quell'Epifanio timido e gentile precedentemente fatto conoscere in teatro e in tv.

Nato a Olginate, Lecco, il 10 ottobre 1964, da genitori originari di Petralia Soprana (Palermo), Albanese si esibisce prima allo Zelig di Milano e poi alla Zanzara d'oro di Bologna, ottenendo molti apprezzamenti grazie ai demenziali monologhi con personaggi da lui inventati.
Nel programma di Paolo Rossi Su la testa!, nei primi anni Novanta, propone alcune delle tante maschere come Alex Drastico ed Epifanio. È proprio la tv il suo volano. Mai dire golcondotto dalla Gialappa's Band lo lancia come il telecronista-ballerino Frengo, ultrà del Foggia e appassionato della filosofia di Zeman, e come Pier Piero, giardiniere interista e gay di casa Berlusconi.  

Albanese torna nel 2005 in tv con Mai dire gol: Mai dire Lunedì interpretando quattro nuovi personaggi: l'economista innamorato di Gattuso del Milan Pier Peter, il filosofo cocainomane Mino Martinelli, il politico amante del cemento Cetto La Qualunque e il cuoco Alain Tonnè.  

Con Uomo d'acqua dolce nel 1996 fa il suo debutto al cinema da regista e attore. Nel 2000 gira con Fabrizio Bentivoglio La lingua del santo di Carlo Mazzacurati. La sua vena più malinconia e drammatica è richiesta in La seconda notte di nozze (2005) di Pupi Avanti, in Giorni e nuvole (2007) di Silvio Soldini, in Questione di cuore (2009) di Francesca Archibugi.
La comicità spietata e paradossale esplode in Qualunquemente di Giulio Manfredonia, con lo show a piede libero di Cetto La Qualunque: uno dei maggiori successi cinematografici del 2011. A ruota l'anno successivo segue Tutto tutto niente niente, dove accanto a Cetto si muovono altri due suoi personaggi (tra cui l'inedito secessionista del Veneto Rodolfo Favaretto detto Olfo). Arriva poi L'intrepido (2013) di Gianni Amelio, dove è Antonio Pane, un uomo buono come il pane che per sbarcare il lunario fa il "riampazzo", ovvero sostituisce persone assenti nel loro posto di lavoro. Qualcosa che richiama le sue origini, orgogliosamente proletarie.

"Vengo da una famiglia operaia che ringrazierò a vita per i valori, perché mi ha fatto scoprire quei fondamentali che non sempre appartengono alle generazioni giovani di oggi", ha detto. "Ho cominciato a lavorare a 15 anni, mi dovevo mantenere, ho fatto l'imbianchino, il cameriere, per concludere l'Accademia e abbracciare questo lavoro e lasciare il certo per l'incerto di questo mestiere. Quei lavori mi hanno reso indipendente".

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