HOTEL ABI D'ORU - Porto Rotondo
"L'arte non dorme nei letti che sono stati preparati per lei"
Questa citazione di Jean Dubuffet racchiude il senso della mostra d'arte Rivelazioni Private, curata da Francesca Alfano Miglietti, all'Hotel Abi d'Oru per tutta la stagione.
A Porto Rotondo, affacciato sulla Baia di Marinella, l'Hotel Abi d'Oru è dal 1963 un punto di riferimento dell'ospitalità in Sardegna e oggi rappresenta un indirizzo dove gli ospiti possono lasciarsi sorprendere dalla bellezza e dalla scoperta della creatività, nella mostra d'arte contemporanea che irrompe negli spazi e accompagna gli ospiti dall'ingresso al mare.
Con la collaborazione dell'esperta d'arte e curatrice di mostre a livello internazionale Francesca Alfano Miglietti – FAM - hanno conquistato il loro spazio in hotel otto mostre personali dedicate ad altrettanti promettenti artisti contemporanei: “I luoghi dell'arte sono quelli in cui c’è l'arte e non solo quelli preposti per lei” sostiene la curatrice, FAM, teorico e critico d'arte, già docente di Teorie e Metodologie del Contemporaneo all'Accademia di Belle Arti di Brera, autrice di diversi libri di arte contemporanea – “un'arte imprevista, che si scopre alzando lo sguardo, avvicinandosi, mettendosi in ascolto. Un'arte che viene incontro”.
Ecco che le opere esposte si mostrano già nella lobby dell'albergo, un benvenuto che si rinnova in ogni luogo dell'hotel, dove lo sguardo danza tra l'arte e il mare, dalla materia all'inafferrabile brezza e al profumo delle essenze che si trovano nel giardino; un riferimento discreto all'arte di vivere e di pensare - la bellezza e la cultura anche in vacanza, in Sardegna.
Sono di Franko BSewing drawing on paper, ovvero “…ricami e ceramiche piccole e preziose e fragili, viene voglia di toccarla questa fragilità, questi esseri fragili che diventano realtà in un materiale delicato.…Una richiesta di amicizia…uomini e case e animali... e cuori e croci..”, si legge nella brochure della mostra curata da FAM. Le opere danno il buongiorno ogni mattina, sono all'ingresso del ristorante dove gli ospiti faranno colazione
In Endeless Love di Valerio Berruti - nel salotto che accompagna gli ospiti verso le suite – “…l'artista crea nelle sue opere immagini essenziali e assolute, che affrontano i temi degli affetti, della quotidianità, della memoria e dei legami familiari… sembra realizzare le opere come fossero una buona novella”, afferma la curatrice.
Dal salotto si ammira il mare e l'ampio giardino, dove hanno trovato il loro spazio i Bracieri di Gianni Cinti, grandi e bellissimi ovali scuri di terracotta torniti a mano, sottoposti a diverse cotture e poi smaltature. Per Cinti il design e l'artigianato non sono mondi distanti ma complementari, e nell'incontro trovano la loro migliore espressione.
Sono della serie Acidi le opere di Cesare Fullone, volti di donne e boxeur, icone della forza... della bellezza della forza. Fullone dichiara che l'arte è un linguaggio inquieto, perennemente in tensione, e, come nei diamanti, è impossibile separare la natura splendente da quella tagliente.
Gli sfocati e The Blurred Ones: Antioco – negli spazi intimi della Spa – sono i ritratti erotici di Antonio Marras, disegni preziosi di uno dei protagonisti sia della moda che dell'arte.“Tutte le sue opere sembrano situarsi nei buchi della realtà… tutti gli ambiti che avvicina, o da cui è avvicinato, divengono materiali da usare al pari dei collages”.
Accanto alla boutique dell'hotel si trova invece l'installazione Somma dei piccoli spazi con la collezione “vestito”, “borsa”, “tappeto” di Daniela Novello, opere in piombo di una scultrice che trasforma tutti i tipi di materia. “Affascinata dal piombo, così come da altri materiali poveri e dal loro utilizzo nella storia, la sua ricerca si sposta dal microcosmo silenzioso di un sofisticato guardaroba, a quello più ricco di riferimenti di oggetti domestici e del cibo…”.
Davanti alle finestre che guardano il mare gli spazi sono decorati dalle opere Avvistamenti, Inside e Specchio di Marco Paganini, “costruttore di frammenti”, con le sue fotografie di nuvole passate davvero nel cielo, e misteriosi specchi introspettivi e cassette per gli attrezzi con disegni, pennini e colori. “Nell'arte di Paganini si scopre che tutto è semplice: fornelli, piastre di vetro, sedie di legno, pesci rossi…”.
E ancora ricami e neon con le opere di Aldo Runfola, passato da NY, Londra e Berlino, ora all’Abi d'Oru - con Untitled black embroidery: “Segni uniti dalla trama, e una trama è sempre un ordinamento”.Rivelazioni Private all’Hotel Abi d'Oru
Il filo conduttore della mostra d'arte contemporanea open air è la scelta di un incontro, in una cornice nuova, un luogo poetico, perfetto per dare vita a nuove esperienze, l'hotel. Un percorso aperto, in cui non predisporre un itinerario, una mappa percorribile in tutte le direzioni; un lavoro di mappatura, di regia, che rispetta le singole sorgenti di luce. Una porzione di vita, in un luogo dove non c'è un pubblico, ma ospiti, durante un momento particolare e prezioso della loro vita, il viaggio.
“L'arte non è nuova a queste occasioni, a questo tipo di scelta di orizzonti e di spazi. Sin dagli anni Settanta le mostre non restano nei confini istituzionali ma, dopo essere scese in strada, entrano nelle case private, talvolta solo per una sera: cade la distinzione tra luogo deputato all’arte e no, tra pubblico e privato” - spiega FAM, la cui ricerca è incentrata sulle molteplici tematiche di trasformazione del contemporaneo, come le contaminazioni di linguaggi, il corpo e le sue modificazioni, le incursioni di arte urbana, le nuove tecnologie, la moda e il design, il rapporto tra visibile e invisibile come frontiera di nuove poetiche contemporanee.
“L'albergo è un luogo dove gli ospiti arrivano, ripartono, incontrano luoghi e persone nuove. All'Abi d'Oru potranno incontrare anche questi artisti, prima attraverso le loro opere e poi dal vivo, per un rendez-vous dal 10 di ottobre, dove entreranno in contatto con gli artigiani del luogo, e magari chissà, dare vita a nuove opere”, si augura Diana Zuncheddu, Ceo dell'Hotel.
L’architettura tradizionale dell'Abi d'Oru – creata dall'architetto e intellettuale sardo Simon Mossa, abbraccia la spiaggia di Marinella, con 130 camere e suite tutte diverse tra loro, per un vero soggiorno personalizzato. Pilastro dell'ospitalità di Abi d'Oru è il forte legame con il territorio celebrato nelle suite Al mare con - una collezione di 7 suite che racchiudono l'eredità lasciata da personaggi noti, come Eleonora d'Arborea;Grazia Deledda;Antonio Gramsci; Edina Altara; Maria Lai e Eva Mameli.
Sempre il territorio è il protagonista del Progetto Olfattivo - studiato dal naso Luca Maffei e dalla esperta di culture olfattive Mariangela Rossi – che porta gli ospiti alla scoperta dell'essenza della Sardegna attraverso i cocktail olfattivi, le cene olfattive e il tour botanico del giardino.
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