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Asgardia, il primo Stato nello spazio

Altro che Marte, la nuova frontiera oltre la Terra si chiama Asgardia: è (o sarebbe meglio dire: sarà) il primo Paese nello spazio, dove potersi trasferire in cerca di un mondo nuovo. Un mondo capace di accogliere tutti, che avrebbe una propria bandiera e il proprio riconoscimento da parte dell'Onu. Per tutti coloro che fossero interessati, non si tratterebbe di un puro sogno, perché le iscrizioni, per poter ottenere un proprio posto (e il diritto alla cittadinanza) sono già aperte con un apposito modulo di richiesta.

A ideare Asgardia è Igor Ashurbeyli, che al Guardian ha chiarito l'obiettivo del suo progetto: "Offrire una piattaforma indipendente, libera da legami e condizionamenti delle leggi dei singoli paesi sulla Terra", ai quali, secondo l'Outer Space Treaty degli anni '60, spetta la responsabilità per tutto ciò che è in orbita, a seconda di chi li ha "inviati". In un primo tempo, secondo Ashurbeyli, si inizierebbe con il lancio su un satellite di tutti coloro che ne facciano richiesta, che manterrebbero però la cittadinanza di origine. Una volta raggiunta quota 100.000 abitanti "virtuali" del satellite, si procederebbe con la domanda di riconoscimento ufficiale di Stato alle Nazioni Unite. In questa prima fase - ha spiegato l'ideatore - "I cittadini rimarrebbero fisicamente sulla Terra ferma".

In realtà l'obiettivo vero del progetto è quello di creare uno spazio nel quale tutti possano essere cittadini e nel quale non si debba dipendere dalle singole leggi dei singoli Paesi, protagonisti della corsa a Marte o alla Luna. L'idea del nuovo Stato di Asgardia pare piacere già a molti scienziati ed esperti di tecnologie spaziali, che vedono nel progetto la possibilità di incrementare ulteriormente le conoscenze in materia, aumentandole. Ma Asgardia pare piacere anche a molti cittadini "comuni", stando alle già 1.000 adesioni ricevute al sito che sta raccogliendo le domande di "cittadinanza spaziale".

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