Assange
(Ansa)
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Assange libero: gli scoop più importanti di Wikileaks

Domani, 4 ottobre 2016 WikiLeaks “festeggia” il suo decimo compleanno. Lo stesso giorno del 2006 Julian Assange mandava online la piattaforma, per pubblicare i più interessanti documenti segreti di valenza internazionale, ricevuti in maniera anonima. Lo stesso Assange non avrebbe nemmeno immaginato dove sarebbe finito dieci anni dopo la nascita della sua creatura.

L’attivista australiano (classe 1971) dal giugno del 2012 si trova all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, nella quale si era rinchiuso a seguito della richiesta di estradizione al Regno Unito da parte della Svezia, con la volontà di processarlo per l’accusa di reati sessuali. A oltre quattro anni di distanza, la prima vera svolta si avrà il prossimo 17 ottobre, quando Assange verrà interrogato da due avvocati svedesi direttamente in ambasciata, sotto la supervisione del procuratore generale dell'Ecuador, Wilson Toainga.

Il fondatore di WikiLeaks sarebbe dovuto intervenire dal balcone dell'ambasciata per parlare di WikiLeaks e del suo futuro ma non lo farà, secondo fonti vicine, per evitare "problemi di sicurezza".

In questi anni, WikiLeaks ha cambiato decisamente lo sfondo politico e sociale di molti paesi, rendendo noti i “cavi” che hanno permesso di fare luce su molte delle ombre che hanno guidato la campagna statunitense in Medio Oriente, le pratiche di Scientology, i tentativi di censura della Corea del Nord ma anche il mailgate di Hillary Clinton e quello di Sarah Palin. [Freccia a destra per continuare]

Scientology (2008)

Nel 2008 WikiLeaks pubblica i segreti della religione osannata da molti attori e vip, tra cui John Travolta. Tra le informazioni diffuse anche quelle circa le prove che gli adepti dovevano seguire. Molte prettamente concettuali, come il partire da una massa di persone sino ad arrivare a ogni singolo componente. Anche se è emerso che gli obiettivi fossero altri, come raccogliere sempre più soldi dai malcapitati seguaci.

Sarah Palin (2008)

Qualche mese prima delle elezioni americane del 2008, Anonymous bucò le email dell’allora candidata repubblicana Sarah Palin. Tra le diverse foto di famiglia e documenti di scarsa importanza, emerse che la donna tendeva a usare spesso l’indirizzo di posta personale per portare avanti i suoi affari politici, con la convinzione di evitare, in questo modo, guai con la legge.

La guerra in Medio Oriente (2009)

Più di 90 mila documenti e rapporti segreti militari americani sulla guerra in Afghanistan, dai quali emerge la consapevolezza del fallimento nella gestione del conflitto. Ad andarci giù duro è il New York Times: “Centinaia di civili uccisi dalle truppe della coalizione. Gli Stati Uniti hanno nascosto le prove dell’acquisto da parte dei talebani di missili terra-aria, del crescente uso di ordigni artigianali che hanno ucciso oltre 2.000 civili e del fatto che la coalizione stia usando sempre più i droni guidati da una base nel Nevada per dare la caccia e uccidere gli avversari”.

Guantánamo (2011)

Le “procedure standard” descritte dai cavi raccontano di come l’esercito americano trattasse i prigioneri del carcere di massima sicurezza di Camp Delta. Nel 2007 i gruppi in difesa dei diritti umani rimasero sbigottiti dalle notizie diffuse da WikiLeaks, tra cui l’impossibilità per decine di persone di accedere ai più basilari servizi sanitari.

Baghdad e Bradley Manning (2010)

Si chiama “Collateral Murder” il famoso video risalente al 2007, in cui si vede un’unità dell’esercito americano sparare a vista su una serie di civili a Baghdad, nel complesso di una non ben chiara azione militare. Subito dopo la pubblicazione da parte di WikiLeaks, due dei soldati responsabili dell’episodio avevano scritto e inviato una lettera di scuse ai famigliari delle vittime.

A seguito del cavo, l’informatore di Assange, Bradley Manning, ex analista del reparto di intelligence in Iraq, è stato condannato a 35 anni di prigione per 20 dei 22 capi d'accusa imputatili dalla procura militare. Il proscioglimento è avvenuto solo per l'accusa più grave, quella di connivenza con il nemico. Poco dopo ha avviato le procedure per cambiare sesso e nome: oggi è Chelsea Manning.

L’11 settembre (2011)

Al di là di ogni tesi complottistica, il lavoro di WikiLeak sull’11 settembre si è concentrato soprattutto sul diffondere i messaggi inviati e ricevuti dalle vittime. L’opinione pubblica si è interrogata spesso sulla legittimità di un’operazione che, per Assange, aveva il solo scopo di mettere assieme più tasselli possibili per formare un quadro completo di cosa fosse successo esattamente quel giorno.

Monsanto (2011)

Wikileaks rivela come alcuni diplomatici americani siano coinvolti negli affari della Monsanto. In un cavo che espone comunicazioni del 2007, l’ex ambasciatore statunitense in Francia, Craig Stapleton, intima al proprio governo di “punire gli stati europei che si oppongono al geneticamente modificato”. La convinzione è che l’Europa non stia seguendo favorevolmente questa forma di coltivazione, soprattutto in Francia, Italia e Austria, dove a farne le spese è il mais MON 810.  

I Kissinger Files (2013)

Oltre 1 milione e 700 mila documenti che mettono in luce gli intricati rapporti tra Stati Uniti e resto del mondo, durante le presidenze Nixon e Ford. Tra questi i coinvolgimenti con le dittature fasciste dell’America Latina, quelle di Franco in Spagna e il Regime dei Colonnelli in Grecia. All'interno anche l'Italia, con il presunto appoggio del Vaticano al regime di Pinochet.

Il caso Sony (2015)

Nel 2014 un team di hacker (probabilmente inviati dalla Corea del Nord a seguito dell’uscita del film “The Interview”) si era intrufolato nei server di Sony Pictures per rubare le email scambiate tra i dirigenti e le più alte cariche della società giapponese, molte delle quali riguardanti il mondo di Hollywood. Il risultato? Un archivio di oltre 170.000 messaggi dove poter scovare singolari progetti che coinvolgono la politica statunitense e il cinema, tra cui l’idea di scritturare vip e personaggi inventati (come quelli Disney) per una diffusa campagna di comunicazione contro l’Isis.

La CIA (2015)

Nelle mail consegnate dall’hacker CWA a WikiLeaks c’è la prova che gli agenti dell’organo federale usassero, prima dell’11 settembre, gli stessi strumenti scovati da Snowden e in dotazione alla NSA. Il governo Obama subisce un duro colpo in termini di affidabilità e trasparenza. Solo qualche tempo prima il presidente aveva detto: "Abbiamo messo in campo le nostre forze per combattere il terrorismo dopo gli attentati". Falso.

Le email di Erdogan (2016)

Ottenuti una settimana prima del tentato colpo di stato di luglio, i cavi rivelano poche soprese sulla politica già ben indirizzata di Erdogan. Più che altro, i messaggi servono a confermare i rapporti tra il presidente e i membri del partito Apk, tesi a zittire i dissidenti ( soprattutto giornalisti) tramite una capillare struttura di controllo.

La corsa di Hillary Clinton (2016)

Il mailgate del 2016 riguarda l’uso sproporzionato fatto da Hillary Clinton del proprio servizio di posta elettronica per fini professionali, durante il mandato di segretario di Stato. Il problema? Nessun dipendente governativo può mettere in piedi un sistema alternativo per le sue comunicazioni, pubbliche e private, invece dei server ufficiali. Secondo la donna, nessun messaggio dal tenore ufficiale ha mai viaggiato sulla mail personale, ma le oltre 30.000 diffuse da WikiLeaks affermano il contrario.

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