Tasse
May 08 2021
L'indicatore della situazione economica equivalente (Isee) e lo svantaggio economico in termini di detrazioni per certi nuclei famigliari sono i punti deboli dell'assegno unico figli che sarebbe dovuto diventare operativo a luglio 2021. Nelle settimane scorse era emerso il problema della fattibilità della norma visti i tempi stretti per fare i decreti attuativi. Il tempo si era perso nel passaggio di approvazione dalla Camera (21 luglio 2020) al Senato (30 marzo 2021), oltre che per il fatto che all'origine è stato scelto come strumento applicativo un disegno di legge delega che per sua natura ha tempi lunghissimi. E di conseguenza si è arrivati nei mesi a ridosso dell'entrata in vigore dell'assegno unico che mancavano alcuni pezzi fondamentali. Tra questi per esempio c'è il quantitativo che sarebbe stato assegnato alle singole famiglie.
Per Draghi, stando alle dichiarazioni fatte, la somma da dare ai nuclei famigliari si doveva aggirare sui 250 euro al mese. Peccato che secondo un calcolo previsionale di 10 milioni di richiedenti (sono stati esclusi chi ha figli disabili o il secondo. Per loro è previsto una maggiorazione della somma finale) si arriva ad un totale di 30 miliardi di euro, quando invece lo stanziamento è stato solo di 20 miliardi. E già qua si pone dunque il problema di quanto possa essere effettivamente l'ammontare mensile se non si vogliono aumentare le risorse messe in campo.
L'assegno unico figli, ricordiamo inoltre che è presente anche all'interno dello stesso Pnrr. Questo è stato citato ed elogiato come una svolta per il sistema Italia, oltre che essere uno strumento che negli anni dovrà essere potenziato. Il cavallo di battaglia del Governo vede però una partenza in salita, slittata dal 1° luglio 2020 a inizio 2022. Il motivo? Ci sono ancora troppi problemi da risolvere ed entro luglio non si avrebbe il tempo di mettere a punto soluzioni vincenti. Oltre dunque all'incertezza di quanto ammonta l'assegno unico figli per le singole famiglie ci sono anche altri problemi.
Secondo Alberto Gusmeroli, deputato della Lega, il posticipare l'entrata in vigore della norma all'anno prossimo è utile per colmare alcuni gap tra cui il la questione Isee e il fatto che con l'assegno unico alcuni nuclei famigliari andranno a percepire meno agevolazioni, rispetto all'attuale sistema dei bonus. Secondo Gusmeroli questi sei mesi dovranno servire per mettere appunto delle soluzioni precise e puntuali per venire incontro ai cittadini. E garantire che tutte le famiglie riescano a percepire la giusta agevolazione, senza penalizzazioni per chi ha figli "grandi".
Per quanto riguarda l'Isee, si deve intervenire anche su questo aspetto, dato che legare l'erogazione dell'assegno unico figli all'indicatore della situazione economica equivalente può rendere tutto il processo difficile e troppo farraginoso. Senza contare il fatto che in una situazione di pandemia richiedere agli italiani di fare l'Isee creerebbe assembramenti e situazioni paradossali, che si stanno cercando di evitare. La soluzione alternativa all'Isee non è di facile risoluzione. Quello che è certo per Gusmeroli è che si debba trovare una risposta entro dicembre semplice e immediata in modo da far partire una volta per tutti l'assegno unico figli a gennaio 2022, senza ulteriori ritardi.