Asus Zenbook Duo Oled, il gioco al raddoppio originale e vincente

Due è meglio di uno, lo dice la matematica ma pure la pratica. Perché poter contare su un computer portatile dotato di doppio schermo è un deciso salto in avanti rispetto allo standard. Non può sorprendere che a offrire una delle novità più intriganti per rilanciare il mercato dei pc sia stata Asus, nota per la capacità di rinnovare le forme di un dispositivo strettamente legato alla tradizione, talvolta con azzardi avanguardisti, talaltra con soluzioni riprese dai competitor e diventate poi diffuse sul mercato.

Per capire le potenzialità di un doppio display abbiamo messo le mani su Zenbook 14 Duo OLED 2024, freccia di punta nella faretra Asus perché emblema della versatilità. Che è sinonimo di una serie di vantaggi e necessari compromessi, motivo per cui il Duo non può essere il modello ideale per tutti. Dipende dalle esigenze e, ancor più, dalla modalità di lavoro e del luogo in cui si svolge, perché due schermi sono una comodità ma anche tutt’altro che semplici da utilizzare in alcuni contesti lontani dall’ufficio. Nell’era della produttività, raddoppiare la superficie su cui poter gestire numeri, sfogare la creatività, elaborare calcoli, editare contenuti audio-visivi è quanto di meglio si possa chiedere. Anche se il risvolto della medaglia è un aumento di spessore (1,46 cm), peso (1,65 kg) e consumi, perché alla pur generosa batteria da 75 Wh non si possono chiedere maratone, per quanto 6-7 ore le assicura anche sotto sforzo (la ricarica tocca il 50% in circa 30 minuti).




















La flessibilità è il marchio di fabbrica di Asus Zenbook 14 Duo, che cambia forma a seconda delle necessità. Poter muoversi su un doppio binario significa sfruttare una superficie di quasi 20 pollici con schermi 3K, con il touchpad e la tastiera virtuale a scandire i tempi, in alternativa al touchscreen o alla tastiera fisica bluetooth. L’utilizzo più efficace è la modalità doppio schermo, con i pannelli disposti in orizzontale, una sopra l’altro grazie al supporto del cavalletto, e affidarsi alla tastiera fisica, staccata dal monitor secondario e dotata di tasti utili, come quello per scambiare le schermate degli schermi. A questo punto si tocca con mano il beneficio del doppio, navigando su internet su uno schermo e aprendo un foglio di calcolo sull’altro, oppure prendendo in mano il pennino incluso in confezione per disegnare, mentre sopra va in scena un video o una sequenza di slide. Rinunciando al supporto per posizionare in maniera piatta entrambi gli schermi si ricorre alla modalità condivisa, ideale per mostrare un contenuto a un interlocutore, in quanto sui due display scorrono le stesse immagini. Meno utile è la versione a libro, che Asus chiama modalità desktop, con i due schermi piazzati in verticale; la stabilità è limitata e pure all’atto pratico sono poche le attività sensate da fare in tale posizione.

Il lavoro della società di Taiwan esalta il multitasking, poiché con quattro app per display si possono gestire in simultanea fino a otto app. Che per due occhi, forse, sono pure troppo. La scocca in magnesio e alluminio è curata e robusta come la confezione che ha realizzato Asus, mentre la dotazione di porte sui due lati del dispositivo includono una porta Usb, una HDMI 2.1, due porte Thunderbolt 4 e il jack audio. Disponibile in dupliceversione nella sola colorazione grigia, con processore Intel più o meno performante e prezzi di 1.599 e 2.199 euro (cambiano solo processori e memoria Ram) , Zenbook 14 Duo è senza dubbio un esperimento riuscito in cui Asus ha dimostrato la capacità di mettere sul mercato un prodotto originale e ben fatto, duttile e affidabile, che può agevolare il lavoro di chi con il computer spinge sull’acceleratore.

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