Attentati in Egitto: i funerali delle vittime a Tanta e Alessandria - Foto
Redazione
I famigliari e gli amici delle vittime dei due attentati, rivendicati dall'Isis, che in Egitto hanno insanguinato la Domenica delle Palme hanno dato ieri l'ultimo saluto ai propri cari. Nessun rappresentante politico ha preso parte alle esequie. Intanto nel Paese è entrato in vigore uno stato d'emergenza di tre mesi, proclamato a seguito degli attacchi terroristici.
Il bilancio dei morti, non ancora definitivo, è salito oggi a 46. Il vicecapo del Dipartimento della Sanità nel Governatorato di Gharbiya, Mohamed Sharshar, ha confermato infatti stamane la morte di un'altra delle persone rimaste ferite a Tanta. Sono invece più di 130 i feriti.
I funerali delle 17 persone uccise nella cattedrale copta di San Marco di Alessandria d'Egitto - tra cui 10 musulmani: sette poliziotti di guardia all'edificio e tre civili di passaggio - si sono svolti presso il monastero di Santa Mina della stessa città, alla presenza di una piccola folla composta da popolazione locale, radunatasi all'esterno dell'edificio.
Le esequie delle 29 vittime della prima bomba, fatta esplodere nella cattedrale copta di San Giorgio a Tanta, sul delta del Nilo, si sono svolte all'alba nella stessa chiesa colpita dal kamikaze.
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