Economia
September 17 2018
Le auto a guida autonomapromettono di essere il cambiamento più dirompente del nostro stile di vita dall’avvento degli smartphone. Lo sostiene nel suo nuovo libro Lawrence D. Burns, già vice presidente ricerca, sviluppo e pianificazione presso General Motors e, dal 2011, consigliere di Waymo, il progetto di auto a guida autonoma di Google. Nel saggio, intitolato “Autonomy - The quest to build the driverless car and how it will reshape our world” (Autonomia - La sfida per la costruzione di un’auto senza conducente e come ridisegnerà il nostro mondo) l’esperto ripercorre le tappe della corsa per realizzare l'auto che si guida da sola che - prevede - potrebbe raggiungere i mercati nei prossimi dieci anni.
Secondo l’autore, infatti, non è una questione di “se” l'auto a guida autonoma arriverà, ma si tratta solo di scoprire quando e grazie a chi, come riporta Forbes. Il saggio, inoltre, evidenzia il ruolo delle aziende della new economy, come Uber o Airbnb che hanno dimostrato come i giovani siano sempre meno interessati al possesso a vantaggio della condivisione, siano case vacanza, musica o anche auto.
Burns fa notare anche come l'industria automobilistica tradizionale non sia radicata nell'economia digitale. Per imprenditori come Larry Page, Sergey Brin, Elon Musk e Travis Kalanick, l’economia digitale è una seconda natura e il trasporto non è considerato come un mezzo, ma come un’esperienza. L'industria automobilistica, invece, è guidata da persone che sono interessate a creare nuovi modelli di auto che vengono scelti per il loro design e acquistati in modo tradizionale presso le catene di concessionari, fa notare ancora Forbes.
Poi, c’è la variabile economica. Mentre la capitalizzazione di colossi dell’automotive come General Motors, Ford e FCA varia da trenta a sessanta miliardi di dollari, Morgan Stanley prevede una valutazione di 175 miliardi di dollari per Waymo. Le aziende automobilistiche tradizionali, infatti, cercano di tenere il passo, ma il management deve fare i conti anche con la quantità di risorse necessarie per mantenere redditizia l’azienda. Il rischio, dunque, è investire per sostenere l’attività convenzionale e trovarsi con meno disponibilità per la ricerca e sviluppo per le auto a guida autonoma.
Burns guarda anche al futuro e spiega come l’avvento di questa nuova tecnologia ridurrà le emissioni di gas serra, eliminerà il 90% delle vittime della strada e automatizzerà l’industria del trasporto. L’impatto sui posti di lavoro sarà significativo, soprattutto nell’industria automobilistica, poiché le auto senza conducente potrebbero avere un decimo dei pezzi di quelle contemporanee. Anche le persone che lavorano nel settore del petrolio e del gas saranno toccate da questi cambiamenti, perché servirà solo il 20% della benzina che usiamo oggi. Per i consumatori che approfitteranno di questi nuovi mezzi di trasporto, invece, ci saranno importanti ritorni economici e risparmi di tempo.
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