Instituto Ayrton Senna
Ayrton Senna affronta una variante con il suo kart DAP, motorizzato dal monocilindrico a due tempi di 100cc di costruzione Parilla. La marca di motori per kart utilizzata da Senna è italiana al 100% e deriva dalla gloriosa marca mantovana di motoleggere degli anni 50-60.
▲ Instituto Ayrton Senna
Ayrton Senna o, meglio, Ayrton Senna Da Silva nasce a San Paolo del Brasile il primo giorno di primavera, il 21 marzo 1960.
E' di famiglia benestante e,appena è in grado di camminare e usare le mani, si chiude nel garage paterno a giocare con attrezzi e pezzi di motore. Sale sul primo Kart a 4 anni e a 13 anni, il 1 luglio 1973 vince la sua prima gara internazionale. Il kart è un DAP con motore Parilla da 100cc.
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Passa nell'81 alla Formula Ford dove nella prima stagione vince 12 gare su 20 e quindi il titolo è suo.
L'anno successivo è ancora in Gran Bretagna. la stagione va ancora meglio della precedente. Le vittorie sono 21 su 27. Nonostante le riluttanze della giovane moglie e del padre, Ayrton insiste per rimanere ancora nella fredda inghilterra, per vincere naturalmente anche il campionato 1983.
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Il 1984 è l'anno del passaggio in F1. Contattato da grandi scuderie come Brabham, Lotus e McLaren, Ayrton firma per un team britannico alla sua terza stagione: la Toleman-Hart.
La sua monoposto è lenta, inaffidabile. nonostante ciò, Senna centra un piazzamento inaspettato in Sudafrica.
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Ma il meglio deve ancora venire: a Montecarlo parte 13°, il tempo è orribile e la pioggia incessante rende la pista una saponetta. La partenza è rimandata di 45 minuti Ma Ayrton, si sa, sul bagnato è un mago. Si ritirano Arnoux, Tambay, Mansell. Il brasiliano recupera in un lampo ben 11 posizioni. Passa anche Lauda e arriva 2° dietro ad Alain Prost sotto il diluvio e dopo che il direttore di gara ha chiuso la corsa in anticipo per le avverse condizioni meteo.
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Le capacità sorprendenti di Ayrton attirano il team Lotus Renault, che lo ingaggia per la stagione 1985 al fianco di Elio De Angelis. La prima vittoria con la nuova scuderia non si fa attendere ed arriva puntualmente al GP del Portogallo, di nuovo sotto un diluvio. Con la Lotus vincerà altri 5 gran premi prima di lasciare il team nel 1988.
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Nel 1986 sarà 4° in classifica piloti, mentre nel 1987 la Lotus cambia motore e passa a Honda, binomio che caratterizzerà gli anni dei grandi successi del brasiliano. Ma l'astro della Williams, motorizzata dalla stessa casa nipponica, stava nascendo. Nella stagione 1987, al gran premio d'Inghilterra, le due Lotus saranno addirittura doppiate dalle Williams di Mansell e Piquet.
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Il 1988 è l'anno del passaggio al team McLaren, grazie anche alla pressione dei costruttori del propulsore Honda che equipaggiava la monoposto per la stagione. E'anche l'anno della rivalità con il compagno di squadra Alain Prost, che durante la stagione trovò il culmine all'ultimo giro del GP del Portogallo, quando il brasiliano per evitare il sorpasso da parte di Prost chiude quest'ultimo con una manovra che rischia di far schiantare il francese ad oltre 290 km/h.
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Nella foto: stagione 1989. Circuito di Suzuka, 22 ottobre. le McLaren si Prost e Senna dopo il contatto alla chicane del Triangolo. La stagione si concluderà con la vittoria del titolo da parte del francese. Senna è secondo con 60 punti.
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Un'altra sequenza dopo l'urto nel Gran Premio del Giappone del 1989. Alain Prost si incammina verso i box, già sicuro del titolo mentre Ayrton Senna ripartirà con l'alettone danneggiato. In pochi giri si riporta in testa superando Alessandro Nannini, ma la vittoria non servirà a nulla. Senna sarà squalificato a fine gara per aver ricevuto una spinta dai commissari di gara in occasione dell'incidente con il compagno di team.
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L'anno successivo, il 1990, fu l'anno del secondo trionfo di Senna. Ma anche in questo caso oscurato dalle aspre rivalità con i vertici della federazione e con il rivale Prost. Ancora una volta a Suzuka si consuma l'astio tra i due. Senna è in pole, ma la posizione di partenza è invertita all'ultimo momento dal commissario di gara. Ayrton parte male e Prost lo passa. Alla prima curva il brasiliano tocca il francese e lo costringe al ritiro, rendendo impossibile la rimonta di Alain nella corsa per il titolo mondiale.
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Ayrton Senna divide il podio con Alessandro Nannini, pilota della Benetton, ad Hockenheim nel 1990.
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Anche il 1991 termina con un successo e con il terzo titolo mondiale per Ayrton, mentre la stagione successiva sarà da dimenticare. Durante il campionato Senna verrà sorpassato anche da un giovane e promettente pilota tedesco: Michael Schumacher. A termine stagione la Honda si ritira dalle competizioni e lascia a Senna un insoddisfacente motore Ford V8. Nonostante alcuni guizzi di talento specie sul bagnato, il titolo 1993 andrà a Prost, che dopo il successo annuncia il suo ritiro dalla formula 1.
Monza, 1992. In uno dei pochi trionfi di una stagione avara, Senna sventola la bandiera brasiliana davanti ai tifosi dopo la vittoria davanti a Brundle e al giovane Michael Schumacher.
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A termine della stagione la Honda si ritira dalle competizioni e lascia a Senna per il 1993 un insoddisfacente motore Ford V8. Nonostante alcuni guizzi di talento specie sul bagnato il titolo 1993 andrà a Prost, che dopo il successo annuncia il suo ritiro dalla formula 1.
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Senna approda alla Williams Renault nel 1994, anno del tragico incidente di Imola. La monoposto è però molto meno competitiva rispetto agli anni precedenti per la modifica di alcune disposizioni tecniche (abolizione di alcuni dispositivi elettronici di controllo) da parte della FIA. Schumacher si fa sotto già nelle prime due gare, vincendo la prima in Brasile e la seconda in Giappone.
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Il mondiale del 1994 inizia pieno di difficoltà per la Williams di Senna. Ma i tifosi brasiliani non sembrano curarsene e invitano Ayrton a dare il meglio di sé durante la prova di Interlagos, prima gara della stagione.
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Il terzo appuntamento è quello fatale, il Gran Premio di San Marino del 1 maggio 1994.
la gara, considerando anche i due giorni di prove, sarà quella con il maggior numero di incidenti nella storia della F1. Comincia il venerdì Rubens Barrichello. La sua Jordan decolla letteralmente alla Variante Bassa, finendo contro le reti di protezione e cappottandosi più volte. Nella foto, la monoposto di Barrichello nel momento dell'impatto durante le prove del venerdì.
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Rubens se la cava con poco. Non sarà così per l'austriaco Roland Ratzenberger che il giorno seguente si schiantò a 306 km/h contro le protezioni della curva Villeneuve. Le autorità chiesero la sospensione del GP ma dal momento che il cuore dell'austriaco cessò di battere in ospedale, la gara si disputò il giorno seguente, domenica 1 maggio 1994.
A sinistra: la Simtek di Ratzemberger dopo l'impatto fatale. A destra, Ayrton Senna parla con il medico della FIA Sid Watkins poco dopo l'incidente mortale del pilota austriaco. Lo stesso Watkins sarà il primo a soccorrere Ayrton meno di 24 ore dopo.
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Imola 1 maggio 1994.
Al paddock il brasiliano , quasi fosse un presagio, si mostra nell'abitacolo della Williams senza indossare il casco. Cosa mai avvenuta prima, Ayrton mostra per l'ultima volta il suo volto alle telecamere. Quel giorno Ayrton era particolarmente nervoso, ancora scosso dagli incidenti al suo pupillo Rubens Barrichello e all'austriaco Ratzenberger. Sapeva che il circuito presentava gravi insidie e che la sua Williams peccasse di affidabilità. In quei giorni, come testimoniato dalla allora compagna di Ayrton Adriane Galisteu, aveva addirittura pensato ad un ritiro anticipato dalla formula 1. Tra gli incidenti del venerdì e del sabato a Imola, Senna discusse più volte in modo acceso con gli organizzatori chiedendo assieme a Berger, più attenzione per i problemi legati alla sicurezza del tracciato.
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Domenica 1 maggio 1994. Senna parte in pole, ma la partenza è subito invalidata da un grave incidente. Lehto è tamponato e i suoi rottami schizzano sulle tribune ferendo 9 spettatori, di cui uno molto gravemente.
Dopo il rientro della safety car, Senna vola in testa ma alle 14,17 il piantone dello sterzo della Williams cede di colpo. La monoposto punta dritta al muro di protezione a circa 310 km/h. L'impatto finale dopo il tentativo di frenata di Senna fu di oltre 210 km/h, con un'angolatura d'impatto quasi nulla. Quando la Williams si fermò, la situazione apparve subito gravissima in quanto un frammento della sospensione penetrò nel casco e colpì gravemente Senna al lobo frontale destro. A nulla valsero i tentativi di salvarlo. Trasportato dall'elisoccorso all' Ospedale Maggiore di Bologna, Ayrton se ne andava alle 18,40.
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La notizia della morte di Senna investì il Brasile al suo risveglio. Il governo stabilì immediatamente tre giorni di lutto nazionale, come accade alla morte delle grandi personalità del mondo. I suoi funerali si tennero il 5 maggio a San Paolo davanti a 3 milioni di persone che si riversarono per le strade a rendere l'ultimo omaggio al brasiliano più famoso del momento.
Nella foto: il rivale di sempre Alain Prost accompagna il feretro di Senna. Accanto a lui si riconoscono Gerald Berger, Emerson e Christian Fittipaldi, Jackie Stewart.
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28 agosto 1994. Spa-Francorchamps (Belgio). Rubens Barrichello, sopravvissuto al terribile weekend di Imola, ha appena guadagnato la pole position durante le qualificazioni. Quale migliore omaggio alla memoria del suo maestro Ayrton?
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Il cuore di Ayrton cessa di battere alle 18,40 di domenica 1 maggio 1994. Ma il suo cuore continuerà a battere nel mondo della beneficenza. Ayrton era da sempre sensibile ai gravi problemi socio economici del suo paese. La sua volontà prenderà corpo nella fondazione dell' Instituto Ayrton Senna che dalla scomparsa del pilota si occupa di programmi educativi e di supporto alle fasce giovanili più bisognose del Brasile.
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Quando il grande Ayrton se ne andò, lasciò i suoi genitori, una ex moglie, una fidanzata, Adriana Galeu, un fratello e una sorella. Proprio da quest'ultima ebbe un nipote, Bruno, che dal 2010 al 2012 ha corso in F1 ricordando lo zio nei colori del casco.
▲ Imola , 1 maggio 1994. Ore 14,17. La Williams Renault di Ayrton Senna lanciata a oltre 300 km/h perde il controllo e si schianta contro il muro del "Tamburello".
Un frammento del braccio di una sospensione penetra nel casco e cancella ogni speranza di salvare il pilota brasiliano. Con lui se ne andrà una stagione epica dell'automobilismo. Ecco le immagini della carriera di uno dei più grandi piloti di sempre