Lifestyle
August 21 2013
Riavvolgiamo il nastro della storia e torniamo all’estate 2009. Quelli con la memoria più ferrea se lo ricorderanno senza troppe difficoltà: Gareth Bale fu a un passo dal Milan…
Leonardo era al timone della squadra orfana di Ancelotti e il mercato procedeva grazie a bruscolini e alcune idee. Economicamente la situazione era difficilissima dopo la dolorosa cessione di Kakà al Real Madrid, anche se la situazione non sembra poi molto cambiata. Il mercato 2013 ha portato in dote la metà di Poli per 3 milioni, la metà di Saponara per 4 e il colombiano Vergara per 2. Il tutto dopo la salvifica – per le casse – ma dolorosa doppia cessione di Ibra e Thiago dell’anno scorso.
Dal 2009 ne è passata di acqua sotto i ponti: da Huntelaar strappato al Real Madrid della nuova era Perez a Ibrahimovic e Thiago Silva l’anno dopo, entrati e usciti con la celerità di una ditta import-export. Poi è approdato Allegri a Milanello con l’acqua delle coste cagliaritane in bottiglia per sciacquare via la ruggine del passaggio di Leonardo in nerazzurro nel dicembre 2010.
Ma restiamo all’estate di 4 anni fa. Il Milan era alla disperata ricerca di un terzino destro e vagliava la possibilità di spostare Zambrotta sulla sinistra. I nomi più caldi erano due. Quello di Gareth Bale e di Lorenzo De Silvestri.
Il semplice accostamento di questi due nomi, oggi, sembra un’anomalia, un’eresia, quasi un errore di battitura; eppure allora le strade dei due esterni erano parallele.
Il terzino italiano, allora alla Lazio, è poi finito alla Fiorentina che lo ha a sua volta girato in prestito alla Sampdoria a mo’ di pacco postale. L’altro, il gallese, si appresta a divenire l’acquisto più caro della storia del calcio: 109 milioni di euro. Una crescita esponenziale, vissuta di partita in partita. Bale ha imparato a fare tutto, meglio di tutti: da terzino ad ala, poi centrocampista, ora seconda punta con Villas Boas.
Una crescita inarrestabile che gli ha calamitato le attenzioni di mezzo mondo. Anche Al Qaeda ha messo il naso nella trattativa dando del “mercante senza scrupoli” al presidente Levy. Anno dopo anno l’asticella dei prezzi si alza sempre di più senza un limite che ne arresti la salita. Di questo passo sceicchi, magnati e Florentino Perez – diretto interessato – consumeranno le finanze di mezzo mondo. Torniamo seri, ma non troppo.
Gareth Bale allora era vero obiettivo rossonero. Infortunato, svalutato e – si diceva – anche sopravvalutato. Harry Redknapp meditava seriamente la cessione e il Milan era arrivato a coprire il prezzo di 14 milioni totali inserendo nell’operazione Marek Jankulovsky come contropartita gradita agli Spurs. La cifra da pagare cash corrispondeva a una decina di milioni. Alla fine si decise di andare avanti puntando sul lavoro di spinta del terzino ceco e venne abbandonata la pista che portava a Mr. 109 milioni.
Il rammarico venne espresso non più tardi di un anno dopo da Adriano Galliani, che nell’ottobre 2010 ammise come Bale gli fosse “sempre piaciuto e il momento giusto per prenderlo era quando ha avuto parecchi infortuni (l’estate 2009 appunto), infatti ne parlai a Braida. Poi è tornato a essere un fantastico giocatore, ma credo che sia difficile portarlo al Milan, perchè ora costa troppo. Certi giocatori vanni presi prima che esplodano”.
È un po’ la storia del calcio italiano degli ultimi anni. Verratti piace, ma scappa all’estero. Giuseppe Rossi fece impazzire tutti nel Parma di Ranieri ma finì al Villareal. Balotelli ha fatto un giro largo 3 anni prima di tornare in Italia. La storia di chi finisce altrove, perché non si hanno coraggio e convinzioni giusti per puntare sul talento, si arricchisce sempre di nuovi capitoli. Quello di Bale diventa il capitolo principe, dal titolo “il rammarico”.
Mancò il coraggio di puntare su un giocatore “rotto” (subì un intervento al ginocchio), tuttavia sulla via del recupero, ma con referenze simili a quelle di un manager di Oxford. Oggi c’è motivo per mangiarsi mani e gomiti tutti assieme, perché il valore del giocatore è cresciuto di 10 volte quello dell’estate 2009 e la possibilità di fare una super operazione di cassa per finanziare un mercato economicamente depresso sarebbe stata pura realtà. La maxi operazione è cronaca di questi giorni.
Oltre 100 milioni finiranno dritti nelle casse del Tottenham che ha finanziato così interamente il suo mercato: Willian 33 mln, Paulinho 19,7 mln, Soldado 30 mln, Capoue 11 mln e Chadli 8 mln. Levy si mette in tasca una decina di milioni di resto, Galliani un pugno di mosche. A ciascuno il suo.