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June 20 2016
Urne chiuse, seggi scrutinati. Il dado è tratto. Ha votato il 50,19% degli italiani. Vince, ancora una volta, l'astensionismo.
Ma sono due i grandi colpi di scena di queste elezioni amministrative del 2016: Roma e Torino.
- I risultati a ROMA
- I risultati a MILANO
- I risultati a NAPOLI
- I risultati a BOLOGNA
- I risultati a TORINO
ROMA
Nella Capitale Virginia Raggi è il primo sindaco donna e del M5S. Risultato atteso, certo, ma non nelle percentuali, davvero roboanti. La giovane candidata ha stravinto sul piddino Roberto Giachetti 67,2% a 32,8%.
- LEGGI ANCHE: Qual è il programma della Raggi
Ma la vittoria finale è del M5S che ha vinto in 19 dei 20 comuni in cui si è presentato. "È solo l'inizio, ora tocca a noi", dice Beppe Grillo che sul blog scrive: "I cittadini riconoscono al MoVimento 5 Stelle la capacità di governare e hanno scelto l'unica forza politica che ha fatto proposte concrete per i dieci milioni di poveri italiani e per le PMI che non ce la fanno più. Chi parla di referendum, di Olimpiadi, di 80 euro e di legge elettorale è completamente scollato dalla realtà del Paese".
TORINO
A Torino: ribaltando i risultati al primo turno la pentastellata Chiara Appendino ha dato una spallata sonora a Piero Fassino, sindaco uscente del Partito Democratico e a 30 anni di gestione di centrosinistra della città. Con il 55,4% dei voti contro il 44,4% dello sfidante, è diventata sindaco della città.
MILANO
Per il Pd buone notizie solo a Milano, dunque, dove Beppe Sala ha battuto Stefano Parisi (centrodestra) con il 52,1% dei voti contro il 47,9%.
"Ce l'abbiamo fatta": cosi' Giuseppe Sala ha commentato i risultati dei ballottaggi a Milano sulla sua pagina Facebook, mentre Stefano Parisi prometteva una opposizione "costruttiva" per la città.
BOLOGNA E NAPOLI
A Bologna Virginio Merola (PD) si è riconfermato sindaco così come a Napoli Luigi De Magistris ha stravinto su Luigi Lettieri: 65,6% a 34,4%.
Intanto nel Pd la preoccupazione sale. Il risultato dei ballottaggi nei comuni indica "un dato frastagliato del voto territoriale, dato che contiene peraltro anche alcune indicazioni nazionali su cui la direzione nazionale del Pd rifletterà il prossimo venerdi' 24 giugno".
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TERZA PROIEZIONE (Ipr-Piepoli)
- Roma: Virginia Raggi (M5S) 67,5% - Roberto Giachetti (Pd) 32,5%
- Milano: Giuseppe Sala (Centrosinistra) 52,1% - Stefano Parisi (centrodestra) 47,9%
- Napoli: Luigi De Magistris (Censtrosinistra) 65,6% - Luigi Lettieri (Forza Italia) 34,4%
- Torino: Chiara Appendino (M5S) 55,4% - Piero Fassino (Centrosinistra) 44,4%
- Bologna: Virginio Merola (Centrosinistra) 55% - Lucia Borgonzoni (Lega Nord) 45%
SECONDA PROIEZIONE (Ipr-Piepoli)
- Roma: Virginia Raggi 67,7% - Roberto Giachetti 32,3%
- Milano: Giuseppe Sala 52,1% - Stefano Parisi 47,9%.
- Napoli: Luigi de Magistris 65,9% - Lettieri 34,1%
- Torino: Chiara Appendino 56,6% - Piero Fassino 43,4%
- Bologna: Virginio Merola 54,3% - Lucia Bergonzoni 45,7%
PRIMA PRIEZIONE (Ipr-Piepoli)
- Roma: Virginia Raggi 67,5% - Roberto Giachetti al 32,5%
- Milano: Giuseppe Sala 51,9% - Stefano Parisi 48,1%
- Napoli: Luigi De Magistris 67% - Gianni Lettieri 33%
- Torino: Chiara Appendino 56,7% - Piero Fassino 43,3%
- Bologna: Virginio Merola 54,6% - Lucia Borgonzoni 45,4%
SECONDO EXIT POLL (Ipr-Piepoli)
- Roma: Virginia Raggi 65-69% - Roberto Giachetti 31-35%
- Milano: Giuseppe Sala 50-54% - Stefano Parisi 46-50%.
- Napoli: Luigi De Magistris 62-66% - Gianni Lettieri 34-38%
- Torino: Chiara Appendino 51-55% - Piero Fassino 45-49%
- Bologna: Virginio Merola 54-58% - Lucia Bergonzoni 42-46%
PRIMO EXIT POLL (Ipr-Piepoli)
- Roma: Virginia Raggi 62-66% - Roberto Giachetti 34-38%
- Milano: Giuseppe Sala 49-53% - Stefano Parisi 47-51%
- Napoli: De Magistris 61-65% -Gianni Lettieri 35-39%
- Torino: Appendino 50-54% - Fassino 46-50%
Alle 19 l'affluenza alle urne era del 36,56% in calo di oltre 7 punti rispetto al primo turno. A Roma ha votato il 34,9%, a Milano il 39,72%, a Torino il 39,15%, a Napoli il 25,27% (è il calo maggiore di affluenza), a Bologna il 41,64%, a Trieste il 38,19%.
Alle 12 l'affluenza era del 14,96%, già in calo rispetto al primo turno (16,89%). Nelle grandi città in controtendenza solo Milano, dove gli elettori che sono andati a votare sono stati più numerosi che al primo turno (15,93% contro il 15,56%). A Roma ha votato il 13,28 per cento (14,12% al primo turno), a Torino il 14,80% (14,06% al primo turno), a Bologna il 17,78% (19,91%), a Trieste il 17,26% (18,80%)
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I sondaggi
A pochi giorni dai ballottaggi di domenica 19 giugno che decidono i futuri sindaci anche delle prime cinque città italiane, in rete non si fa che parlare di corse automobilistiche e previsioni di vendita di auto. Si tratta chiaramente di coperture utilizzate per non citare direttamente i sondaggi che continuano a sfornare previsioni ma che i giornali non possono pubblicare.
D'altra parte non sarebbe nemmeno necessario consultare gli esperti per rendersi conto dell'aria che tira. O analizzare i big data estrapolati dall'analisi del dibattito sui social. Basta l'ascolto delle piazze reali, quelle dei mercati rionali e dei mezzi pubblici, dei cortili antistanti le scuole o anche semplicemente del proprio condominio. Fatta eccezione per il caso milanese, dove l'esito del ballottaggio appare quanto mai incerto, a Roma, Torino, Bologna e Napoli i giochi sembrano ormai fatti.
Roma
Nella Capitale, dove si è disputata la sfida più politica di questa tornata elettorale, per l'effetto che la probabile vittoria del Movimento 5 Stelle è destinato ad avere a livello nazionale, Virginia Raggi, premiata al primo turno dal 35,6% dei consensi contro il 24,8% del dem Roberto Giachetti, ha ormai ipotecato la vittoria finale. Tra i due non c'è mai stata gara.
Nemmeno la calata di un asso come quello di Maria Elena Boschi, ieri improvvisatasi centralinista a favore del candidato Pd, potrà cambiare un finale già scritto. Nonostante la non brillante performance televisiva nell'ultimo confronto Sky di mercoledì sera, nonostante la scoperta di una consulenza attribuitale del comune di Civitavecchia, casualmente amministrato dal suo stesso partito, per circa 13mila euro che fino all'ultimo ha sperato di tenere nascosta, Virginia Raggi potrebbe diventare sindaco con il 60% dei voti contro il 40 di Giachetti. Qualche sondaggista tende a essere meno generoso nei suoi confronti, ma la sostanza non cambia comunque.
Milano
Si tratta della situazione più incerta. I due candidati sindaco, Beppe Sala per il centrosinistra e Stefano Parisi per il centrodestra, che si assomigliano di più tra loro (entrambi manager, entrambi non politici di professione), sembrano infatti destinati a doversela giocare fino all'ultimo voto. Se infatti all'inizio di questa settimana Parisi aveva sorpassato Sala, negli ultimi giorni l'ex commissario di Expo si è riportato in vantaggio (51,5% a 48,5%). Al primo turno era finita 41,7 per lui contro il 40,7 di Parisi. Una manciata di preferenze (circa 5mila) che rischiano di fare la differenza anche domenica prossima.
Torino
Nonostante la fiducia nei confronti della sfidante grillina Chiara Appendino abbia continuato a crescere incessantemente, sotto la Mole la vittoria del sindaco uscente Piero Fassino è data praticamente per certa. Al primo turno il più votato era stato lui con il 41,8% inseguito proprio dalla giovane e preparata consigliera comunale al 30,9%. Anche nell'ultimo confronto Sky i telespettatori avevano attribuito a lei il 66% del gradimento. Nonostante questo, l'analisi del “sentiment”, ossia dell'umore della pancia, registrato in questi giorni riferisce come il 60% circa scommetta sulla riconferma di Fassino.
Bologna
Un umore collettivo orientato ad attribuire vittoria certa (lo pensano l'80% dei cittadini) al sindaco uscente di Bologna, il dem Virginio Merola. Qui, negli ultimi 50 anni, il centrosinistra ha perso solo una volta, quando nel 1999 Silvia Bartolini fu sconfitta da Giorgio Guazzaloca. L'occasione perché si ripeta una circostanza del genere non sembra essere questa. La leghista Lucia Borgonzoni, sostenuta da tutto il centrodestra, al primo turno non è andata oltre il 22,2%. Un risultato significativo, trattandosi di Bologna, ma comunque sotto le aspettative. In queste due settimane avrebbe recuperato molti punti, ma non sufficienti a preoccupare Merola che dovrebbe essere riconfermato con il 54% contro il 46 della sfidante.
Napoli
Nessun dubbio, infine, sul fatto che Luigi De Magistris continuerà ad essere il sindaco di Napoli per altri 5 anni. Nella città più fieramente antirenziana d'Italia, dove la candidata dem Valeria Valente non è nemmeno arrivata al ballottaggio e dove al primo turno era seguito uno strascico polemico anche per via dell'inchiesta che ha visto coinvolte due candidate Pd al consiglio comunale accusate di voto di scambio, l'ex magistrato si era imposto al primo turno con il 42% praticamente doppiando il secondo classificato, l'azzurro Gianni Lettieri al 24. Il distacco sembra destinato a restare abissale anche alla chiusura dei seggi domenica sera. A De Magistris viene attribuito addirittura il 64% dei consensi contro il 36 di Lettieri.