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October 26 2015
Circa duecento opere, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei ed americani (oltre che da prestigiose collezioni private), compongono un avvincente percorso articolato in due segmenti: alle Scuderie delQuirinale una completa retrospettiva organizzata intorno ai capolavori più noti, a Villa Medici un’esposizione che, attraverso le opere realizzate durante il soggiorno romano, mette in luce il metodo e il processo creativo di Balthus: la pratica di lavoro nell’atelier, l’uso dei modelli, le tecniche, il ricorso alla fotografia.
Folgorato in giovane età dai maestri del Rinascimento toscano (in particolare da Piero della Francesca), Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus, concepisce le sue composizioni attraverso un pensiero figurativo e una chiarezza logica ereditati dalla cultura artistica italiana. È proprio da questa tradizione – integrata dalla conoscenza dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica, oltre che dalla Nuova Oggettività tedesca – che trae origine quell’ enigmatica staticità che è caratteristica distintiva della sua produzione pittorica, in particolare quella che risale agli anni Trenta. Dopo la guerra, la pittura di Balthus si fa più densa, mentre le iconografie, più orientate sul nudo, prendono ad oggetto ragazze adolescenti rappresentate in momenti riservati o contemplativi.
Sulla sua originaria devozione verso la cultura italiana si innesta, a partire dal 1961, la cruciale esperienza del soggiorno romano come direttore dell’ Accademia di Francia a Roma – Villa Medici. Nello svolgimento di questo prestigioso incarico durato 17 anni, Balthus approfondisce la pratica del disegno e della pittura e si misura col progetto magno del restauro dell’edificio e dei giardini storici, che sono accessibili ai visitatori della mostra
Balthus
A cura di Cécile Debray, curatrice del Musée National d'Art Moderne /Centre Pompidou
Scuderie del Quirinale / Villa Medici, Roma
24 ottobre 2015 - 31 gennaio 2016