Una filiale del gruppo Banca Carige in citta' dopo le notizie preoccupanti per l'aumento di capitale necessario per mettere in sicurezza l'istituto bancario ligure. 16 novembre 2017 a Genova.
ANSA/LUCA ZENNARO
Economia
November 20 2017
In gergo tecnico viene definita una operazione iperdiluitiva che significa in sostanza una cosa: si tratta di una ricapitalizzazione in cui viene emessa una montagna di nuove azioni, quasi 50 miliardi in tutto, con un valore unitario assai spicciolo, pari ad appena un centesimo di euro. Sono queste le caratteristiche dell’aumento di capitale con cui Banca Carige tenterà nelle prossime settimane di salvarsi, dopo un lungo travaglio che dura da mesi. Ecco, di seguito, una panoramica su come si articolerà l’operazione.
L’aumento di capitale inizia il 22 novembre e si conclude il 6 dicembre, al termine della seduta di borsa.
Per fare scorta di capitali, la banca emetterà un quantitativo enorme di nuove azioni, in totale ben 49.810.870.500. I titoli verranno offerti in opzione agli attuali azionisti con un rapporto di 1 a 60. Ciò significa che, per ogni azione attualmente posseduta, è possibile acquistarne ben 60 di nuova emissione.
Altri 6 miliardi di azioni di nuova emissione verranno offerte in opzione ai possessori delle obbligazioni subordinate della banca. Si tratta di bond emessi in passato dall’istituto genovese che hanno un grado di rischio elevato poiché godono di minori garanzie in caso di dissesto dell’emittente.
Il prezzo unitario a cui sarà possibile acquistare i nuovi titoli è ridotto al lumicino: appena un centesimo di euro.
Poiché verranno emessi circa 50 miliardi di titoli con prezzo unitario di un euro, il valore complessivo dell’aumento di capitale di Carige è attorno a 500 milioni.
Un consorzio di banche composto da Credit Suisse, Deutsche Bank, Barclays Bank si è impegnato a garantire la sottoscrizione delle azioni rimaste inoptate. A questi gruppi finanziari si è aggiunta anche Equita Sim in qualità di co-garante
Dal 22 novembre chi possiede un’azione Carige si ritrova nel portafoglio due strumenti diversi: un titolo azionario con un valore fortemente ribassato (per effetto dell’aumento di capitale) e un’opzione che consente di acquistare 60 titoli di nuova emissione per ogni azione precedentemente posseduta. Chi ha 1000 azioni, per esempio, esercitando l'opzione può acquistarne un milione di nuova emissione al prezzo di 1 centesimo sborsando nel complesso 10mila euro.