Sport
May 20 2016
Due sono i principali meriti della Reyer Venezia nella vittoria per 84-77 che la porta sull'1-0 nella serie contro l'EA7 Milano, rendendola sempre di più la sorpresa di questi playoff 2016.
Il primo, da attribuire soprattutto a coach De Raffaele: essere venuta al PalaDesio (campo dell'Olimpia anche per gara-2 di sabato 21 maggio) con la faccia di chi vuole comunque giocarsela, a dispetto di qualsiasi pronostico e anche della partenza con cui l'Olimpia va subito sull'11-3, instillando in più di un osservatore il dubbio sul possibile equilibrio della serie. Il secondo, da collegare soprattutto alla leadership in campo di Mike Green (16 punti e 6 assist in quasi 34' sul parquet): non farsi prendere dalla paura di vincere, almeno non al punto da dissipare scelleratamente il vantaggio di 15 punti (77-62 con canestro di Ortner) accumulato nel terzo quarto (in cui Milano sta per sei minuti senza segnare, realizzando poi la miseria di 10 punti) e nella prima metà dell'ultimo.
Dopo il 43-38 dell'intervallo a favore dell'Olimpia, propiziato dall'unico momento di superiorità sotto le plance di Batista (10 totali, tutti nella prima parte), è infatti nei secondi due round che i lagunari riescono a scavare il break con i canestri di Ortner (14 punti, con 6/7 dal pitturato) alternati dalle conclusioni dal perimetro del già citato Green e di un Bramos da 12 punti con 4/6 da oltre l'arco.
In doppia cifra per la Reyer anche Ejim (12 punti e tanto sangue freddo nell'infilare i liberi dell'82-74 in pieno tentativo di rimonta finale dell'EA7) e Tonut (10, più 3 assist), mentre dall'altra parte spicca solo il tabellino di Sanders (28, sia come top-scorer del match sia come top di valutazione) in un attacco dal 55% da due e dal 14% nelle triple, con solo tre realizzazioni su 21 tentativi.
Deficitario per Milano anche il numero di palle perse (16 contro le 15 avversarie), determinate peraltro più dalla confusione mentale degli uomini di coach Repesa che dai meriti di una Reyer sicuramente migliore degli avversari anche in fase difensiva, ma comunque a sua volta incline a qualche sbavatura, cui supplisce offensivamente con un eccellente 68% da due e un altrettanto efficace 36% da tre. Percentuali che annullano anche la supremazia a rimbalzo (39 a 29 totali) di un'Olimpia che per gara-2 vede ora tutta la pressione pesare sul proprio piatto della bilancia. Perché è vero che la serie di semifinale (al meglio delle sette partite) è lunga per definizione, ma con un'eventuale altro flop interno finirebbe per trasformarsi per i biancorossi in una gara in salita, oltre che di resistenza.