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December 13 2013
Il tempo dei festeggiamenti per il neo segretario del Pd Matteo Renzi è durato poco. Ecco le grosse sfide che lo attendono fin da subito
1 - La ristrutturazione del Pd
No problem, il fedelissimo Luca Lotti ha in pugno l’organizzazione: via forum e dipartimenti, alleggerimento dell’apparato, riduzione delle spese. Possibile l’addio alla (troppo costosa) sede di via del Nazareno per traslocare in via Tomacelli.
2 - Ricontrattazione degli accordi con l’Unione
Non è materia su cui il segretario del Pd possa intervenire direttamente. La palla è in mano al governo, e dunque a Enrico Letta, che incasserebbe ogni eventuale gloria in proposito.
3 - Riforma elettorale
Di elezione del sindaco d’Italia, tutela del bipolarismo, doppio turno, i grillini non vogliono nemmeno sentir parlare; idem Forza Italia. L’unica (cauta) apertura è venuta da Angelino Alfano. Ergo: mancano i numeri.
4 - Trasformazione del Senato in una camera (non elettiva) delle regioni
A parole tutti, nel Pd e fuori, sono d’accordo, ma le riforme costituzionali hanno tempi lunghi. Forza Italia potrebbe confermare il votoper ridurre i tempi per le riforme alla Costituzione, salvando il risultato.
5 - Taglio delle spese della politica
Dal dimezzamento delle indennità parlamentari all’abolizione delle province, alla semplificazione burocratica: qui è più facile fare asse coi grillini e passare subito all’incasso. La partita delle riforme istituzionali
è in mano a un’altra renziana doc: Maria Elena Boschi
6 - Riforma della giustizia
Nel programma renziano il Pd deve proporre «progetti» da esaminare con circoli, amministratori, parlamentari. Traduzione: non abbiamo troppa fretta. Oltretutto, bisognerebbe discutere alcune storiche richieste di Berlusconi come la separazione delle carriere per i magistrati. Ma il popolo del Pd (renzianamente: «partito della legalità») accetterebbe un’alleanza col Cavaliere condannato e decaduto?
7 - Semplificazione del mercato del lavoro
Include valorizzazione e rilancio dei centri per l’impiego, ripensamento del ruolo dei sindacati e riforma della rappresentanza. Vorrebbe dire rompere col mondo sindacale, Cgil in testa; e già i rapporti con Susanna Camusso non sono lietissimi. Renzi e il Pd si possono permettere uno strappo?
8 - Civil partnership per gay e lesbiche
Dal Pd a Sel, da M5s a un pezzo di Forza Italia (asse Bondi-Galan), in Parlamento c’è una sensibilità trasversale sul riconoscimento delle omocoppie. Una legge sarebbe a portata di mano, ma finora Renzi, cattolico ed ex scout, ha fatto il pesce in barile.