Dal Mondo
September 27 2022
Da lunedì scorso Vincent Van Quickenborne, ministro della Giustizia del Belgio, è sotto protezione dopo che quattro persone sospettate di aver preso parte a un complotto per rapirlo, sono state arrestate nei Paesi Bassi. Secondo quanto dichiarato dalle autorità si tratterebbe di narcotrafficanti. Il ministro ha dichiarato in un messaggio sui social media «di essere al sicuro e in buone mani», tuttavia, una serie di attività programmate sono state subito cancellate. In un videomessaggio trasmesso dall'emittente RTBF, Van Quickenborne ha affermato di essere stato informato dal procuratore federale del paese che era l'obiettivo di un complotto di rapimento e che i sospetti sarebbero stati presto estradati in Belgio e nel suo intervento il ministro ha menzionato «la mafia della droga». Un portavoce della procura olandese all'Aia ha detto che i tre, tutti olandesi, avevano 20, 29 e 48 anni. Domenica, una fonte giudiziaria, ha riferito che «un quarto sospettato era stato arrestato nei Paesi Bassi».
A proposito degli arresti, il primo ministro belga Alexander De Croo ha affermato: «La minaccia contro Van Quickenborne è puramente inaccettabile. Lasciatemi essere chiaro: le persone dietro questo stanno ottenendo l'opposto di ciò a cui mirano. Mi rafforza nella convinzione che dobbiamo continuare a combattere. I criminali si sentono intrappolati. Quella sensazione è giusta. Perché continueremo a combattere la criminalità organizzata, con più manodopera e risorse di prima». Con migliaia di container che arrivano ad Anversa ogni giorno, la città portuale è uno dei principali porti d'ingresso per la cocaina in Europa e il Belgio.
Più di 214 tonnellate di cocaina sono state sequestrate in Europa nel 2020, con un aumento del 6% rispetto all'anno precedente, e gli esperti dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ritengono che la quantità potrebbe raggiungere le 300 tonnellate nel 2022. Quanto vale la droga che arriva ad Anversa, diventata ormai l'epicentro del commercio di cocaina in Europa? Fino a 60 miliardi di euro di droga e anche per questo il paese sta affrontando un'escalation di attacchi continui tra bande. Come raccontato anche da Le Monde lo scorso 15 settembre, a Bruxelles, il premier belga, i ministri dell'Interno, della Giustizia e della Salute, il procuratore federale e 14 sindaci si sono incontrati per discutere di una questione che appare sempre più fuori controllo: il traffico di droga, che ha portato quest'estate ad una fiammata senza precedenti di violenza nel paese. Secondo numerosi esperti la situazione ha raggiunto il punto in cui ormai si tratta di impedire che il paese diventi un ‹‹narco-stato››, quindi il Belgio ha lo stesso prolema che ha l’Olanda.
Tutto è iniziato nel 2012, quando i trafficanti olandesi rapirono uno dei membri di una famiglia che aveva tentato di rubare una partita di cocaina scaricata da un container nel porto di Anversa. La famiglia cedette quando gli venne recapitata una foto del tritacarne che i rapitori minacciavano utilizzare per uccidere il giovane. Da allora la violenza non si è mai fermata: quest'estate ci sono state decine di sparatorie, tentativi di incendio doloso, accoltellamenti (una persona è morta) e attacchi con granate a case e aziende. Questi crimini sono avvenuti principalmente nella capitale belga, dove è in corso una guerra per il territorio, ma si sono verificati anche ad Anversa, dove il porto è stato per anni l'epicentro del traffico di cocaina in Europa. Quasi 90 tonnellate sono state sequestrate lì nel 2021, mentre altre 28 tonnellate sono state confiscate in Sud America mentre erano dirette in Belgio. L'espansione del mercato della cocaina ha visto anche un aumento della violenza e della corruzione nell'UE, con una forte concorrenza tra i trafficanti che ha portato a un aumento degli omicidi e delle intimidazioni.
Secondo il pubblico ministero federale Frédéric Van Leeuw un altro problema che ha il Belgio è che sia la polizia che la magistratura devono regolarmente archiviare casi di reati gravi poiché non ci sono abbastanza investigatori per indagare su tutti. A questo proposito lo scorso 21 settembre alti funzionari della polizia e della magistratura si sono recati al Parlamento federale con fotografie scioccanti, che mostravano un piede o una testa mozzati di corpi mutilati. Le immagini avevano lo scopo di dare ai parlamentari un'idea del materiale che gli investigatori ricevono, tutti delitti sui quali molto spesso non possono indagare. Secondo il quotidiano De Standard dal settembre 2021 la Polizia giudiziaria federale (FGP) di Bruxelles non indaga più su tutti i reati finanziari che il pubblico ministero vuole perseguire: in 56 dei 300 casi esaminati da allora (quasi un quinto) gli autori di reato non hanno più nulla da temere. Si tratta di riciclaggio di denaro, corruzione, truffe e frodi fiscali, ma la situazione è così grave che Bruxelles deve rinunciare anche alla categoria successiva di reati, che miete direttamente vite umane: violenze estreme come rapimenti, estorsioni, furto con la forza e altri reati armati.