Economia
May 29 2017
Ogni 10 auto nuove tre sono elettriche, in alcuni mesi anche una su due. Un boom incredibile. Che può capitare solo nella razionale e pragmatica Norvegia, un Paese che è contemporaneamente il maggior produttore di petrolio europeo e quello con la più alta quota di mercato di auto a batteria al mondo. «Nel primo quadrimestre del 2017 i veicoli elettrici, compresi gli ibridi plug-in, hanno raggiunto una quota del 34 per cento delle nuove vendite di autovetture» conferma a Panorama Vidar Helgesen, 48 anni, ministro norvegese del Clima e dell’ambiente nel governo conservatore di Oslo «I veicoli totalmente elettrici hanno da soli una quota del 17,3 per cento».
Un risultato straordinario che piazza la Norvegia al terzo posto dopo Cina e Usa per numero assoluto di auto «verdi» vendute, e di gran lunga nella prima posizione per quote di mercato: «In Norvegia viene immatricolata la più elevata percentuale di auto elettriche nel mondo rispetto al numero di abitanti» sottolinea Helgesen. Nel 2016 la loro quota di mercato sfiorava il 29 per cento contro il 6 per cento dei Paesi Bassi (secondo Paese per penetrazione di veicoli a batteria) e il 3,6 per cento della Svezia. L’Italia è lontanissima, con appena lo 0,1 per cento di auto elettriche sul totale delle auto vendute.
Ma come è stato possibile convincere gli automobilisti norvegesi a salire in massa sulle auto elettriche, pur abitando in un Paese che è il tredicesimo produttore di petrolio del pianeta? Semplice: con un sapiente mixi di bastone (sulle auto tradizionali) e carota (su quelle ecologiche). Come spiega in questa intervista esclusiva il ministro Helgesen.
Quante sono oggi in Norvegia le auto elettriche o ibride plug-in (cioè con un motore a benzina e una batteria che va ricaricata con la spina)?
Oggi più di 100 mila veicoli completamente elettrici circolano sulle strade norvegesi. Inoltre, ci sono oltre 30 mila ibride plug-in. In tutto rappresentano quasi il 5 per cento del parco circolante.
Quali sono le ragioni di questo risultato?
Intanto abbiamo fissato una serie di chiari obiettivi politici per i veicoli a bassa emissione: arrivare a 85 grammi di CO2 (anidride carbonica, ndr) per km per le emissioni medie delle auto nuove nel 2020. E dal 2025 tutte le vetture vendute in Norvegia dovranno essere a emissione zero. Inoltre abbiamo stabilito che la crescita del trasporto passeggeri nelle grandi città dovrà avvenire attraverso i trasporti pubblici o la bicicletta e non con l’auto. Coerentemente, abbiamo introdotto un ampio pacchetto di incentivi per veicoli elettrici, sia di tipo fiscale sia sotto forma di incentivi d'uso.
Quali incentivi sono stati introdotti per chi acquista un'auto elettrica?
Le auto a zero emissioni sono esentate dalla tassa di immatricolazione e dall'Iva fino al 2020. E poi hanno vantaggi legati all'uso, come il parcheggio pubblico gratuito, il pieno gratis presso le stazioni di ricarica pubbliche, l'accesso alle corsie di autobus e le tariffe ridotte sui traghetti. Si tratta di vantaggi importanti: in Norvegia le automobili convenzionali a benzina e diesel pagano un'imposta di immatricolazione molto elevata (in media 10.500 euro per vettura). A causa di questo alto livello fiscale, è stato possibile differenziare la tassa di registrazione in modo da dare forti incentivi all'acquisto di veicoli a bassa emissione.Già nel 2007 l'imposta sulle immatricolazioni viene calcolata sulle emissioni di CO2 e non sulla cilindrata, e quindi le autovetture che emettono meno CO2 sono diventate meno costose.
Quanti punti di ricarica ci sono nel Paese?
La Norvegia ha attualmente 2.069 stazioni di ricarica e 9.080 punti di ricarica di cui 8.083 pubblici. Gran parte degli investimenti in infrastrutture nelle stazioni di ricarica e nei punti di ricarica ha ricevuto un sostegno pubblico.
Quali sono stati gli investimenti necessari per adattare la rete elettrica alla nuova domanda di elettricità?
La Norvegia negli ultimi anni è stata un esportatore netto di energia elettrica: la nostra produzione, basata quasi esclusivamente sull’idroelettrico, è superiore al consumo. La fornitura di energia elettrica non è pertanto una sfida. Tuttavia, il bisogno energetico dei veicoli elettrici richiede talvolta che l'infrastruttura debba essere migliorata. E naturalmente, ci devono essere gli investimenti in punti di ricarica.
E se, per assurdo, le auto elettriche diventano troppe?
I governi locali, in collaborazione con quello nazionale, possono ridurre o eliminare i vantaggi degli utenti se le auto a emissioni zero causano difficoltà e inefficienze, ad esempio se i veicoli elettrici stanno intasando le corsie dei bus o causano code per i trasporti pubblici.
Tirando le somme, quali sono i costi e i benefici per lo Stato?
Gli incentivi fiscali per i veicoli elettrici implicano un calo di entrate per lo Stato mentre i piani di sostegno rappresentano un aumento di spesa. Si stima che se gli incentivi di oggi saranno mantenuti e se la quota di veicoli elettrici arriverà al 50 per cento delle nuove vendite di autovetture, ciò potrebbe comportare una perdita di entrate pubbliche di circa 5 miliardi di corone (500 milioni di euro, ndr) all’anno. Tuttavia, l'introduzione di veicoli elettrici ha diversi vantaggi per la società norvegese: minori emissioni di gas a effetto serra, minore inquinamento atmosferico e acustico e quindi benefici per la salute. Inoltre, creando un mercato di grandi dimensioni per i veicoli elettrici, la Norvegia ha probabilmente anche contribuito ad alcuni degli enormi sviluppi tecnologici che hanno avuto investito il settore negli ultimi anni.