Silvio fa il passo indietro. Niente Colle

Silvio Berlusconi ha fatto il «passo indietro». Una scelta per certi versi annunciata, e non da oggi. Il leader di Forza Italia ha spiegato di averlo fatto per senso di responsabilità, pur avendo i numeri. Che tutto questo sia vero o no poco conta. Ormai la corsa per il Quirinale è già un passo avanti.

In realtà la cosa non sorprende nessuno, né il centrosinistra ma nemmeno il centrodestra. Da giorni Salvini, pur giurando fedeltà a Berlusconi, aveva parlato di un piano B, e forse anche C. Di fatto quanto successo oggi poco cambia. La palla resta sempre nelle mani del centrodestra ma ora la trattativa parte da altri punti di vista e di forza. E con una certezza in più, e pesante.

Forza Italia e gli altri partiti della coalizione hanno chiesto compatti che Draghi resti a Palazzo Chigi, togliendo così al centrosinistra l’unica carta nella mani.

Il centrosinistra non può permettersi di proseguire con i no, a prescindere, ad ogni nome proposto dalla controparte. Anche perché tra le voci che corrono, di certo non si tratta più di persone che si possano definire «divisive» come poteva esserlo il leader di Forza Italia. In più, con il passare delle ore, la solidità dell’alleanza Pd-M5S sembra vacillare.

Di ieri le voci del presunto accordo con un gruppo di parlamentari penta stellati ed il centrodestra, in più sono molti a richiamare la maggioranza del governo Conte 1, la maggioranza gialloverde. «Questo parlamento è frutto nel voto del 2018 - spiega Michaela Biancofiore - il nome del prossimo presidente della repubblica va trovato e fatto dai due King Maker, Di Maio e Salvini. Un accordo tra i due sbarra la strada alle idee folcloristiche di queste ore».

Di sicuro, senza più il tema Berlusconi in campo, la partita entra nel vivo. Al primo voto mancano 40 ore. Ore febbrili. Forse per il Pd più che per chiunque altro.

Ps. In questo momento serio e delicato non possiamo notare, per puro spirito di cronaca, che è tornato a farsi sentire Matteo Santori, il leader delle «Sardine» con la sua proposta per il Colle: Vladimir Luxuria. E c’era pure qualcuno che li prendeva seriamente due anni fa…

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