Lifestyle
October 19 2016
Tender, scotte, traina: se sapete cosa significano queste parole (e le usate per vincere a tradimento a Scarabeo) allora il velista e fumettista Davide Besana ha scritto, o meglio disegnato, il manuale che fa per voi: 52 idiozie da non fare in barca (Nutrimenti, 2016).
Per affrontare gli oceani bisogna avere fegato e dopo anni di esperienza il navigatore, solitario o da vacanza di gruppo a ferragosto, ha ormai imparato a riconoscere i venti, armare la barca, pianificare la rotta. Ma chi lo metterà in guardia da tutti quei pericoli che i manuali si guardano bene di menzionare, come bere nei flutes e saltare i turni di veglia?
Chi ha paura del taleggio?
La vita del marinaio è piena di insidie e non si tratta di squali o mari in tempesta, ma di nemici insospettabili, come il formaggio! Pensateci bene, restereste isolati per due settimane con del camembert? Ecco una cosa che il vostro maestro di vela si era dimenticato di dirvi! Altrettanto pericolose sono le storie noiose, come tutto quello a cui non si può sfuggire: in barca, se non si sa cosa dire, il silenzio è d’oro e sicuramente più apprezzato dai compagni di viaggio del resoconto dettagliato del compleanno di zia Concetta. Anche imbarcare cianfrusaglie non è un’ottima idea: potreste aver bisogno di un amo e trovarvi con un pelapatate per mancini e una termocoperta.
Il mare è una cosa seria
Parlare di cose serie lievemente è un gran pregio, per questo oltre ai consigli più ironici Besana non dimentica le questioni più importanti. Mai gridare aiuto in mare se non si è in vero pericolo, tanto per cominciare, e poi mai fidarsi ciecamente del motore e mai e poi mai finire l’acqua e il gasolio. Sono carburanti di natura diversa, certo, ma hanno una cosa in comune: sono difficilmente sostituibili con le casse di vino con cui, al momento dell’imbarco, sono stati sostituiti.
I cinquantadue consigli di Besana, tra il serio e il faceto, sono rivolti a chi di vela almeno un po’ se ne intende, ma anche a tutti quei profani che sanno apprezzare il tratto nervoso e i colori ad acquarello che sono l’elemento caratteristico del fumettista; la precisione con cui sono disegnate le barche, anche quando vengono appena schizzate.
E, no, se non avete un lessico marinaresco certe cose non le capirete comunque. Provate a tradurre questo: “per soste lunghe mettete via anche la randa e il suo sacco, mettete via le dritte con messaggeri, disarmate scotte e scottine”.
Davide Besana
52 idiozie da non fare in barca
Nutrimenti 2016
128 pp., 15 euro