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February 14 2013
Applauditissimo al Sundance Film Festival prima, poi a quello di Cannes, il romantico e antiromantico Blue Valentine di Derek Cianfrance oggi esce finalmente nelle sale italiane, a tre anni dalla sua prima presentazione. Meglio tardi che mai: ecco cinque cose da sapere sul film.
1. L'amore e le sue conseguenze. Non lasciatevi ingannare dal titolo: Blue Valentine non è una storia d'amore. O meglio, lo è nella misura in cui dell'amore racconta tutte le sfumature. Tormento ed estasi, incanto e delusione, sogno e catastrofico risveglio. Nel mezzo, un tourbillon di batticuori, sorprese, aspettative, condivisioni, follie, e poi promesse non mantenute, bugie, crisi di nervi, reazioni brutali e tutte le altalene emotive che compongono una relazione reale. Dove il lieto fine non è mai scontato.
2. Il film che nessuno voleva produrre. Dal 1998 Blue Valentine è stato scritto, riscritto, ripensato una miriade di volte. Dodici anni di lavoro, porte sbattute in faccia e rifiuti per lo scrittore e regista Derek Cianfrance, a cui va il merito di aver pensato alla storia a 24 anni e poi continuato a crederci senza mai arrendersi, impegnandosi in forsennate ristesure di sceneggiatura. Il risultato si nota: nessuna battuta è di troppo, nessuna scena scontata, nessun dialogo buttato via. Il film è, piuttosto, un colpo al cuore, una sorpresa continua, un flusso di coscienza in cui i ricordi riaffiorano nel presente (grazie all’uso sapiente e mai ridondante di flashback) e galleggiano nella mente di chi guarda. Cioè di chi, a poco a poco, finisce per immedesimarsi e smarrirsi nella storia.
3. Una coppia (stra)ordinaria. Dean e Cindy sono due ragazzi come tanti. Si incontrano, si innamorano, si sposano, hanno una bambina, poi a un certo punto le cose peggiorano fino a degenerare. L’idea, allora, è di passare una notte di nuovo insieme, di nuovo soli, per condividere un’intimità persa e ritrovare l’entusiasmo. Ad interpretarli, da giovani e da adulti, in un lavoro che somiglia a un viaggio interiore di formazione e sgretolamento al tempo stesso, due dei migliori attori in circolazione: Ryan Gosling e Michelle Williams . La loro smaccata sintonia è in assoluto il valore aggiunto del film.
4. Improvvisazione e/è immedesimazione. Per settimane intere, prima che fosse ufficialmente battuto il primo ciak, i due protagonisti hanno abitato nella stessa casa, fatto la spesa in paese come i loro personaggi e provato a vivere come un'infermiera e un imbianchino qualunque. È in quel periodo che Cianfrance decide di girare le scene di flashback su innamoramento e primi incontri dei due, seguendo la regola di battere al massimo due ciak. Spazio totale, poi, all’improvvisazione: dalla scena del ponte di Brooklyn in cui Gosling cammina senza alcuna protezione di sicurezza, fino alla serenata improbabile con tanto di balletto di tip tap in cui si cimenta la Williams, di fronte agli occhi sinceramente sbalorditi del suo ignaro partner di scena.
5. Please don't stop the music. È uno dei pochi casi in cui si può apprezzare un film anche ad occhi chiusi, grazie alla colonna sonora dei Grizzly Bear e a You and Me firmata Penny & The Quarters. Nota a parte merita la splendida You Always Hurt the Ones You Love, interpretata da Gosling (per farla ascoltare al regista e convincerlo, gliel’ha lasciata una sera come messaggio in segreteria), perfetta per la sopracitata scena romantica con il tip-tap "on the road".