Economia
June 01 2018
“L’Italia deve darsi una svegliata, bisogna incentivare l’auto elettrica”. Sergio Solero, presidente e amministratore delegato di Bmw Italia, lo dice chiaro e tondo. “Altrimenti” è l’avvertimento del manager della casa tedesca “il nostro Paese rischia di perdere un’occasione storica, di non adeguarsi alla rivoluzione del settore automobilistico”. A rischiare è in particolare l’industria della componentistica italiana che oggi rifornisce le fabbriche di auto tradizionali. “Ogni anno la Bmw” ha spiegato Solero “acquista in Italia componenti per 1,5 miliardi”. Che cosa accadrà a queste imprese quando le auto non avranno più motori, trasmissioni e cambi ma batterie ed elettronica? La soluzione è spingere il mercato verso l’elettrico, invita il numero uno della Bmw Italia. E per quanto riguarda la battaglia ai motori diesel ingaggiata da tante città europee, comprese quelle italiane, Solero difende questo tipo di motori (rispondendo indirettamante a Sergio Marchionne che ha preannunciato l'uscita di Fca da questo tipo di motorizzazione) e snocciola una serie di dati di una ricerca dell’Unrae, l’associazione delle case estere: per esempio, dei 37 milioni di veicoli circolanti in Italia, più del 50 per centro appartiene alle categorie Euro 0,1,2 e 3. “Per ridurre l’inquinamento bisogna costruire un sistema che favorisca il ricambio del parco auto” ha aggiunto.
Solero ha espresso il suo punto di vistain occasione della presentazione a Milano del libro “Autoshock. Viaggio nella rivoluzione dell’auto elettrica” di Guido Fontanelli (Mind Edizioni). All’incontro hanno partecipato anche Andrea Cavallini, presidente e amministratore delegato di A2A Energia, Marco Granelli, assessore alla mobilità del Comune di Milano e Raffaella Giugni, responsabile dei rapporti istituzionali della ong Marevivo. Pure Cavallini ha sollecitato l’intervento dello Stato per aiutare i consumatori che vogliono acquistare un’auto elettrica, ancora troppo costosa. E ha ricordato gli ingenti investimenti effettuati da A2A nel settore della mobilità elettrica, grazie ai quali Milano è ai vertici in Italia in questo campo. Ma qualcosa si muove: l’assessore Granelli ha rivelato che da quando il Comune di Milano ha posto nuovi divieti all’ingresso dei veicoli commerciali nell’AreaC, è raddoppiato l’ingresso in centro di mezzi a batteria.
Il problema dell’inquinamento e delle emissioni di anidride carbonica non riguarda solo le città: Raffaella Giugni ha ricordato che a livello globale le navi emettono il 3 per cento della CO2, quanto l’intera Germania. Un livello che dovrà essere dimezzato entro il 2050. Anche in mare l’arta dovrà cambiare.