L'accanimento di Ilda Boccassini

Gli orizzonti di gloria di Ilda Boccassini? Far fare a Berlusconi la fine del soldato Arnaud, fucilato in barella nel film di Stanley Kubrick “Orizzonti di gloria” del 1957. Ve lo ricordate?

La testa rotta in un impeto d’ira per la surreale sentenza di una corte marziale che lo ha condannato a morte (una sentenza scritta a tavolino e perseguita in aula rifiutando tutte le prove a discapito e calpestando gli elementari diritti dell’accusato, poi confermata per ragioni di politica militare), Arnaud viene portato in barella nel luogo dell’esecuzione e qui, stordito, ammaccato, psicologicamente annientato, viene issato a forza davanti al plotone d’esecuzione e “in-giustiziato”.

Un paradosso, perché Arnaud è il soldato più coraggioso e viene condannato per viltà davanti al nemico, in realtà per coprire le responsabilità degli alti gradi nell’attacco suicida a un caposaldo tedesco, il “Formicaio”, sul fronte occidentale della Grande Guerra. Correva l’anno 1916…

La pm generalessa Ilda Boccassini pretendeva ieri di trascinare il Cavaliere in tribunale a ogni costo per la requisitoria sul caso-Ruby. S’improvvisava medico e disquisiva di colliri e terapie oculistiche, contestava i certificati medici, addirittura il ricovero, richiedeva turnazioni e straordinari dei cancellieri-caporali per far protrarre fino a notte l’udienza della Corte marziale, reclamava visite fiscali... Strano, la definiscono “il pm che non guarda in faccia nessuno”. Sembrerebbe il contrario, riconosce a distanza il nemico Berlusconi e ha una mira perfetta. Soprattutto, ha un paio di bandoliere incrociate sulla toga con decine di proiettili tecnico-legali.

Ieri è stata l’apoteosi dell’accanimento giudiziario contro l’ex premier, già reduce dalla condanna in primo grado a un anno di reclusione per concorso in rivelazione di segreto d’ufficio (l’intercettazione della telefonata nella quale Fassino dice a Consorte “allora abbiamo una banca”), proprio lui che da anni è vittima di una sistematica e impunita violazione della sua privacy e della pubblicazione di intercettazioni, anche prive di rilievo penale, che lo riguardano.

Altri pm ieri si sono sbizzarriti a bistrattarlo. Ilda la Rossa con la sua cupa determinazione al limite della farsa, e i pm di Napoli che hanno ascoltato Prodi e ascolteranno altri esponenti del centrosinistra per indagare sui motivi della caduta del governo di centrosinistra del 2006…

Un assalto alla baionetta, una vera e propria intrusione delle toghe nella politica e nella storia d’Italia, contro il dato storico di un governo Prodi nato minoritario, destinato a vita breve, caduto perché la magistratura di Maria Capua Vetere aveva chiesto l’arresto della moglie del ministro della Giustizia, Clemente Mastella capo dell’Udeur, che per reazione a quella che considerava un’aggressione politico-giudiziaria ha fatto mancare il suo appoggio in Parlamento.

Tutto questo (incluso il fantasioso riferimento al film di Kubrick) sarebbe solo anomalo e stravagante, se dietro le iniziative della magistratura non si scorgesse piuttosto chiaramente un disegno politico: incastrare Berlusconi e fucilarlo nella pubblica piazza per sgombrare il campo politico-elettorale a vantaggio dei suoi avversari. A suon di visite fiscali, se necessario.
In fondo, anche a Mussolini sarebbe servito poco dimostrare di avere la congiuntivite per evitare Piazzale Loreto. Come la testa rotta del povero Arnaud nel film di Kubrick per schivare le pallottole dei commilitoni del plotone d’esecuzione sotto lo sguardo dei procuratori militari.

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