Politica
September 12 2024
Nell’anno di grazia 2018 la dottoressa Maria Rosaria Boccia era già stata diffidata da un politico (un assessore di un paese della Costiera amalfitana) per atti persecutori. Una storia che ricorda tanto quella oggi agli onori della cronaca e che ha travolto il ministro Gennaro Sangiuliano. Un documento clamoroso che sembra svelare un modus operandi, una attitudine dell’avvenente pompeiana nei confronti dell’universo maschile. Ovviamente si tratta della versione del presunto stalkerizzato, ma porta il lettore a rivedere le sue convinzioni e la narrazione che ha dominato questa storia: una donna che si ribella al potente di turno e rivendica la propria dignità, personale e professionale. Ma di fronte al secondo politico che in pochi giorni accusa di essersi sentito messo in trappola è giusto farsi qualche domanda in più e sollevare legittimi dubbi. Leggiamo che cosa scrive l’avvocato G. D. nel documento: «La seppur breve “relazione” affettiva è stata interrotta per volontà unilaterale del mio assistito alla fine del mese di luglio scorso. Una fine che Ella mai ha accettato, atteso che a decorrere dal 3 agosto, giorno in cui comunicava telefonicamente al mio assistito di essere '“incinta”. per il signor M.M. iniziava un incubo che di fatto lo ha indotto a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, determinando un perdurante e grande stato di ansia o di paura».
Ecco il primo elemento che non può non far riflettere. Pure in questo caso la Boccia avrebbe annunciato di essere in dolce attesa all’amante del momento e avrebbe utilizzato questo argomento come un grimaldello.