Economia
April 12 2013
In quasi sette casi su dieci (68%) le fatture telefoniche recapitate alle aziende italiane contengono errori. A questo risultato è giunta Garbini Consulting , una società specializzata in servizi Ict per le imprese che ha condotto un'analisi su un campione di 25 imprese.
Stando allo studio, nel 48% dei casi sono stati riscontrati errori nell'applicazione dei piani tariffari, mentre nel 32% non sono state applicate le opzioni specifiche richieste dall'utente. Il restante 20% degli errori, infine, riguarda il mancato calcolo degli sconti sui canoni.
Così, per controllare la correttezza della propria bolletta telefonica, il team della società marchigiana (ha sede a Castelplanio, in provincia di Ancona) ha stilato un vademecum utile sia per le aziende sia per gli utenti privati. Eccoli:
Creare il proprio pannello di controllo
Sia nel caso di abbonamenti telefonici sia per le tessere ricaricabili è importante attivare la propria area riservata all’interno del sito web dell’operatore telefonico. Questa è la prima mossa che consente al cliente di controllare i dettagli del proprio traffico e di poter modificare il piano tariffario e le opzioni. Ogni operatore, infatti, concede ai propri clienti un’area riservata.
Creare il proprio archivio storico
E’ utile creare un proprio storico dall’area riservata copiando e archiviando i propri file in un’apposita cartella. Questa operazione, anche se può sembrare banale, è particolarmente importante perché gli operatori telefonici cancellano i dati del traffico telefonico ogni sei mesi. Costituendo una documentazione ufficiale è quindi fondamentale avere sotto controllo lo storico della propria situazione, sia contrattuale sia tariffaria.
Controllare sempre dopo 48 ore le modifiche
Due giorni lavorativi è il tempo necessario affinché venga effettuata l’effettiva attivazione di un piano tariffario o l’inserimento di nuove opzioni. Un esempio particolarmente significativo è il caso del traffico roaming (dati o voce) attivato appositamente in vista di una trasferta all’estero.
Il consiglio è quello di pensarci per tempo, accertandosi che si abbiano a disposizione i "tempi tecnici" necessari per l’attivazione, cioè le 48 ore lavorative prima della partenza. Il rischio è quello di vedersi applicate tariffe astronomiche una volta giunti in un paese estero perché nel frattempo non è stata attivata l’opzione più vantaggiosa.
Il miraggio del cellulare gratis
Diffidare dei contratti che prevedono il cellulare in regalo. Il telefono gratuito è in generale uno "specchietto per le allodole". Ogni operatore riaddebita il costo del cellulare che viene offerto in "omaggio" con diverse modalità. Anche per le aziende è valido il consiglio di non lasciarsi trarre in inganno, occorre prestare attenzione ai vincoli che vengono apposti per ottenere l’apparecchio.
Reclami, mai scoraggiarsi
Mai arrendersi. Una volta appurati errori di fatturazione o riscontrate opzioni non richieste telefonare subito all’operatore telefonico o recarsi nel punto di vendita richiedendo il numero di pratica del reclamo.
Avere a disposizione il numero di pratica serve ad abbreviare notevolmente i tempi della stessa. A questo proposito è sempre sconsigliabile avviare contratti al telefono, ma è opportuno farsi spedire la documentazione contrattuale via fax o via mail per evitare i margini d’errore.
Il pericolo del roaming dati all’estero
Quando ci si reca all’estero è indispensabile disattivare sul proprio cellulare l’opzione "roaming dati", ossia la ricezione dei dati all’estero. Il rischio è quello di vedersi addebitati importi consistenti per scaricare mail o allegati magari senza importanza.
Il consiglio più importante è quello di utilizzare sempre le reti wi fi gratuite. Altri strumenti utili sono le app che contabilizzano il traffico dati e le chiamate. Una delle più utilizzate? Doodle Phone, che permette in una schermata chiara del traffico e dei limiti raggiunti.