Bombe sulla croce rossa: quando l'ospedale è colpito (1915-2015) -foto

Imperial War Museum
Salonicco, danni in una tenda ospedale dopo un raid tedesco nel marzo 1917.
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Soldati canadesi valutano i danni all'ospedale da campo n.9 di Etaples (Francia) bombardato il 31 maggio 1918.
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Etaples (Calais), maggio 1918. danni alla sala operatoria dell'ospedale britannico "St John's Ambulance" in seguito a raid aerei tedeschi.
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Etaples, Francia. 3 giugno 1918. Funerali di una suora uccisa durante il raid del 31 maggio contro l'ospedale da campo britannico.
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Kent, Regno Unito. Soccorritori al lavoro tra le macerie dell'ospedale di Turnbridge Wells. 1940.
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Il Chelsea Royal Hospital colpito il 13 giugno 1917 da 20 bombardieri Gotha GV tedeschi
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Lambeth, Londra. Le macerie del St. Thomas Hospital gravemente danneggiato dalla Luftwaffe nel settembre 1940.
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Infermieri trasportano un paziente su una scala provvisoria in legno al Guy's Hospital di Londra, colpito dalle bombe tedesche.
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Vista da una finestra di una corsia del Guy's Hospital di Londra danneggiao dalle bombe della Luftwaffe.
Gravi danni alle strutture dell'ospedale torinese S.Giovanni Battista noto come "Le Molinette" colpito nel novembre 1942 e ancora nel luglio del 1943.
Quel che rimane di una corsia dell'ospedale Mauriziano di Torino, bombardato ben 5 volte tra il 1942 e il 1943.
Bombardamento di Milano del 24 ottobre 1942. Parte delle strutture dell'Ospedale Maggiore sono colpite dalla RAF nel primo bombardamento diurno inglese (ore 17,55)
Olycom
Milano, mattina dell'8 agosto 1943. I resti dell'ospedale Fatebenefratelli colpito durante la notte dai Lancaster dela RAF.
Archivio Comune di Bologna
Bologna, 24 luglio 1943: i padiglioni dell'Ospedale Maggiore danneggiati dall'incursione aerea alleata.
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Roma, 19 luglio 1943. i B-17 dell'Usaaf stanno bombardando il quartiere S. Lorenzo. Sotto le bombe rimarranno il Policlinico Umberto I e l'Ospedale Regina Elena.
Simbolo convenzionale di segnalazione sul muro del Policlinico di Milano, ancora oggi visibile.
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Cecenia, 2003. I resti dell'ospedale di Mozdok dopo un attacco suicida.
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Gaza, 2009. I resti dell'ospedale Al-Quds distrutto in un raid israeliano.
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Gaza, gennaio 2009. Un uomo si affaccia da una finestra dell'ospedale Al-Quds, gravemente danneggiato durante un raid dell'aviazione israeliana.
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Un uomo e il suo cane camminano sulle macerie dell'ospedale psichiatrico di Slavyansk, Ucraina. Luglio 2014.
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Un ospedale di Donetsk, Ucraina, colpito il 19 gennaio 2015
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19 Luglio 2015. Le corsie devastate dell'ospedale di Donetsk, Ucraina.

Gli ospedali, sia civili che militari, sono stati colpiti numerose volte durante tutti i conflitti dell'ultimo secolo. A partire dalla Grande Guerra, quando inizia a diffondersi la pratica del bombardamento aereo. Si tratta di ospedali da campo oppure di grandi strutture preesistenti in grandi centri urbani colpiti dal cielo. 

Nessuna delle parti belligeranti negli ultimi 100 anni è rimasta esente da episodi che abbiano coinvolto le strutture sanitarie, il personale medico e infermieristico e naturalmente i pazienti ricoverati. 

Un picco naturale del numero di ospedali colpiti si registra naturalmente tra il 1940 e il 1945, quando la guerra si combattè nei cieli con la pratica massiccia del bombardamento a tappeto. Proprio per la natura dell'attacco, diretto oltre che alle strutture industriali anche al territorio urbano, moltissimi furono gli ospedali colpiti da bombe dirompenti o devastati dalla furia incendiaria degli spezzonamenti dal cielo. Dapprima, tra il 1940 e il 1941 furono gli ospedali del Regno Unito a subire i danni più gravi per le massicce incursioni dei bombardieri della Luftwaffe. Quindi toccò all'Italia, le cui città furono massicciamente bombardate tra la fine del 1942 fino alla fine della guerra, con un picco nell'estate del 1943. Anche le grandi città del Reich videro le strutture ospedaliere militari e civili rase al suolo nei bombardamenti più violenti di tutta la seconda guerra mondiale (Dresda e Berlino). 

Anche nei conflitti che seguirono, sono numerosi i casi di strutture sanitarie colpite sia dal nemico che da fuoco amico, per errori di lettura delle mappe, inaccuratezza del tiro o "normale" margine di errore durante le incursioni noto in termini militari come "danno collaterale". Ricorrono esempi nelle guerre di Corea, Vietnam, Afghanistan, Ex-Jugoslavia fino ai più recenti conflitti in Cecenia e Ucraina per arrivare all'ultimo gravissimo episodio dell'ospedale di Medecin Sans Frontières di Kunduz in Afghanistan, avvenuto durante le prime ore del 3 luglio 2015. 

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