Economia
July 20 2022
Con la benzina che alle pompe del “servito” ha superato quota 2 euro al litro la circolare dell’Agenzia delle Entrate che chiarifica e rende operativo il cosiddetto il bonus carburante previsto dal D.L. 21/2022 - decreto Ucraina-bis o Decreto Energia – è una buona notizia per gli automobilisti.
La sovvenzione - fino a un massimo di 200 euro – è stata pensata per concorrere a contenere gli impatti economici del caro carburante dovuto alla guerra russo-ucraina e sarà disponibile per i lavoratori dipendenti del settore privato.
Il decreto prevede inoltre che la platea di beneficiari includa anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, purché dispongano di propri dipendenti. Sono invece escluse le amministrazioni pubbliche, ovvero istituti e scuole di ogni ordine e grado, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni e simili.
Il bonus, spiega Agenzia delle Entrate, può essere cumulato con altri fringe benefit fino all’importo complessivo di 458,23 euro. Inoltre la circolare precisa che il lavoratore non subirà alcuna trattenuta ai fini Irpef nè ai fini previdenziali. Il bonus benzina fino a 200 euro può essere speso per benzina, gasolio, gpl, metano e anche per le ricariche di auto elettriche e può essere ad personam.
Visto che il bonus è su base volontaria saranno le aziende a stabilire se erogarlo o meno e il dipendente non dovrà effettuare alcuna domanda specifica; basterà chiedere all’azienda presso cui si è impiegati o al proprio sindacato se c’è possibilità di accedere ai buoni carburante.
Il vantaggio per le aziende che decidono di erogarli sta nel fatto che tali stanziamenti sono totalmente esenti da tassazione e l’importo può essere totalmente deducibile dal reddito d’impresa.
Agenzia delle Entrate chiarisce le casistiche contemplate tramite due esempi: “Nel caso in cui un lavoratore dipendente benefici, nell’anno d’imposta 2022, di buoni benzina per euro 100 e di altri benefit (diversi dai buoni benzina) per un valore pari ad euro 300, quest’ultima somma sarà interamente sottoposta a tassazione ordinaria. Di contro, se il valore dei buoni benzina è pari ad euro 250 e quello degli altri benefit è pari ad euro 200, l’intera somma di euro 450 non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente, poiché l’eccedenza di euro 50 relativa ai buoni benzina confluisce nell’importo ancora capiente degli altri benefit di cui all’articolo 51, comma 3, del TUIR.”
A differenza di altre sovvenzioni i 200 euro non si troveranno in busta paga. I buoni verranno infatti erogati sotto forma di ticket cartacei o elettronici che riportano il valore nominale del buono da spendere presso i distributori per il rifornimento di carburante.
Va inoltre specificato che non esiste una soglia Isee massima sopra cui non si ha diritto al voucher e che, quindi, ogni quadro aziendale può goderne se l’impresa stessa decide di concedere questo “regalo” – che poi verrà dedotto dalla tasse – ai dipendenti.
Il Decreto Energia firmato a marzo, oltre al bonus benzina che verrà erogato da questo momento fino ai primi mesi del 2022, prevede altre iniziative di sostegno al reddito per far fronte al caro carburante.
In tutto i punti del provvedimento sono 28 e tutti direzionati al miglioramento delle condizioni delle famiglie per far fronte all’attuale congiuntura economica dovuta all’aumento dei prezzi dei carburanti. Tra gli altri ci sono il taglio delle accise di 25 centesimi, il bonus sociale per gas elettricità, la rateizzazione delle bollette per le aziende, il monitoraggio del mercato del gas naturale e il credito d’imposta per le imprese energivore.