Economia
February 18 2022
Ridurre l’utilizzo della plastica stimolando il cittadino a installare sistemi di filtraggio e mineralizzazione dell’acqua domestica che gli permettano di sdoganarsi dalla dipendenza dai contenitori di plastica in vista di Agenda 2030.
E’ questo uno dei motivi chiave che ha spinto il Governo a prorogare il cosiddetto bonus acqua potabile – o bonus idrico - anche per 2023. Il bonus, sotto forma di credito d’imposta del 50%, permette di scalare dalle tasse le spese sostenute per l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento dell’acqua potabile oppure per l’addizione di anidride carbonica ai rubinetti di casa.
Visto l’avvicinarsi rapido dell’appuntamento con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile l’Italia non può perdere tempo e la sfida all’utilizzo dei contenitori di plastica rientra nei parametri da rispettare. In questo senso incentivare l’uso di sistemi di filtraggio disincentiva l’acquisto di acqua in bottiglie usa e getta.
Il bonus, già attivo per il biennio 2020-2021, prevede un massimale di spesa, fissato dalla normativa secondo le soglie di 1000 euro per singolo immobile, per le persone fisiche e di 5000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Come per ogni altro bonus anche per quello relativo all’acqua potabile è indispensabile utilizzare un sistema di pagamento tracciabile per poterlo richiedere. I fornitori, pertanto, devono ricevere il compenso per la prestazione tramite bonifico bancario, postale, fattura elettronica o con sistemi di pagamento diversi dai contanti.
Inoltre l’ammontare delle spese sostenute deve essere giustificato e documentato da una fattura elettronica che riporti i dati della persona fisica che richiede l’agevolazione. Il bonus idrico – come spiega il sito dell’Agenzia delle Entrate “E’ alternativo e non cumulabile, in relazione alle stesse installazioni, con altre agevolazioni di natura fiscale relative alla fornitura, posa in opera e installazione dei medesimi beni”
Le istanze di rimborso, correttamente compilate e corredate dalla necessaria documentazione, saranno ammesse fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Il lasso di tempo per inoltrare la domanda del rimborso del credito d’imposta è piuttosto ridotto. L’intero ammontare delle spese agevolabili deve essere inoltrata all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo al quello di sostenimento del costo, attraverso l’apposito sito web dell’Agenzia. Il bonus di quest’anno, quindi, si riferisce alle spese sostenute nel 2021.
Per inoltrare la domanda, come di consueto, è necessario effettuare il login all’area riservata, accedere poi alla sezione Servizi e nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta si troverà quello per il miglioramento dell’acqua potabile. L’inserimento di dati ed allegati deve essere completato entro e non oltre 30 minuti. Nelle tre ore successive all’invio completo della domanda l’Agenzia dà la possibilità eventuale di rettificare i dati e i documenti già inseriti.
Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche, anche nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino all’utilizzo completo del bonus.