Braccialetti Rossi 3: una nuova vita

Braccialetti Rossi 3
Ufficio Stampa
Tantucci e Bertonelli
ANSA/CLAUDIO PERI
Aurora Ruffino
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Cloe Romagnoli (Flam)
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Aurora Ruffino e Carmine Buschini sono Cris e Leo

Paura e gioia. Amore e vita. Cris scopre di essere incita, ma non lo dice ancora a Leo. Non se la sente: la risonanza magnetica del Leader sembra non essere delle migliori e lei decide di dirlo alla dottoressa Lisandri, in una delle scene più belle della terza puntata.

Ancora una volta la dottoressa commuove per la sua umanità e dolcezza: con la sua sottile ironia riesce a far sorridere “…certo che voi ragazzi sapete sempre come spiazzarci…” . E in poche parole riesce poi a dare la forza di superare qualsiasi cosa: ”Io ci sono e sarò sempre. E lotterò insieme a voi”, lasciando intuire che, se anche dovesse succedere qualcosa a Leo, lei comunque ci sarà per Cris e per questo figlio che nascerà da un amore davvero unico.

Cris è felice ma allo stesso tempo angosciata: è giovane e nessuno può darle la certezza che Leo potrà esserle accanto a crescere un bambino.

Nel frattempo, Leo capisce quale sia lo scopo della sua esistenza: “Se ho un destino è questo qua” ovvero, quello di aver realizzato il gruppo dei Braccialetti Rossi e di averne capito l’importanza, in positivo, per ognuno di loro. Proprio per questo tutti insieme decidono, su suggerimento del nuovo arrivato Bobo, di fondare una web radio per raccontare a chiunque, dentro e fuori dall’ospedale, la loro esperienza. Cercando di donare forza e speranza a quelli che, come loro, devono lottare per riuscire a guarire e si sentono soli. E subito si mettono all’opera.
Nel frattempo Nina vede i suoi genitori e, con la complicità degli altri Braccialetti, li accoglie con Cris in casa sua, evitando di raccontare del suo male. Ma la mamma capisce qualcosa….”Non me la conta giusta…”.

E noi genitori, vedendo Nina che cerca di proteggere la madre, affrontando un male così grande da sola per non turbarla, ci chiediamo come tutto questo sia possibie. E ci accorgiamo che, a volte, le nostre debolezze sono percepite dai nostri figli forse più grandi di quelle che sono.

Ogni puntata diventa così uno spunto di riflessione per tutti. Ma con la leggerezza e l’esuberanza tipica dell’età dell’adolescenza. Le ore scorrono veloci e la puntata è già finita.

Tra le altre, resta un’immagine che fa sorridere: Tic Tac Tic Tac…

Chi segue la serie sa a che cosa mi sto riferendo.

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