Brasile, le foto più belle della protesta

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Belo Horizonte, Brasile, 13 giugno 2013.


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Brasilia, Brasile, 13 giugno 2013. Presso lo stadio nazionale Mane Garrincha, un manifestante offre un fiore a un poliziotto.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. 


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. 


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Brasilia, Brasile, 13 giugno 2013. Un uomo salta sopra gli pneumatici dati alle fiamme dai manifestanti per bloccare l'accesso allo stadio Mane Garrincha, uno dei sei ospitanti la Confederations Cup.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Un'auto data alle fiamme davanti alla sede dell'Assemblea legislativa.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Migliaia di manifestanti in marcia nel centro della città.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. 


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San Paolo, Brasile, 11 giugno 2013. 


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San Paolo, Brasile, 13 giugno 2013. 


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Rio de Janeiro, Brasile, 16 giugno 2013. La polizia in battaglia con i manifestanti durante la partita Messico-Italia della FIFA Confederations Cup, fuori dallo stadio Maracana.


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Rio de Janeiro, Brasile, 16 giugno 2013. Una bomboletta di gas lacrimogeno a terra, durante gli scontri tra polizia e manifestanti durante la partita Messico-Italia della FIFA Confederations Cup, fuori dallo stadio Maracana.


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Rio de Janeiro, Brasile, 16 giugno 2013. Una manifestante chiede "salute e educazione", durante la partita Messico-Italia della FIFA Confederations Cup, fuori dallo stadio Maracana.


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Rio de Janeiro, Brasile, 16 giugno 2013. Un manifestante fotografa la polizia in assetto antisommossa durante la partita Messico-Italia della FIFA Confederations Cup, fuori dallo stadio Maracana.


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San Paolo, Brasile, 17 giugno 2013. Un manifestante mostra la prima pagina di un giornale di sinistra che titola: "San Paolo sotto stato d'assedio: Dittatura ". 


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Sui cartelli di alcune ragazze con naso da clown si legge "Non è per i 0.20 reais, è per i nostri diritti". 


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. 


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. 


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Brasilia, Brasile, 17 giugno 2013. Uno studente mostra un cartello su cui si legge "Non sparate, ascoltate!", durante una manifestazione davanti alla sede del Parlamento nazionale. 


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Brasilia, Brasile, 17 giugno 2013. Assalto alla sede del Parlamento nazionale. 


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Un manifestante ferito soccorso dal personale medico.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Un'auto data alle fiamme.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. L'arresto di un giovane manifestante. 


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Una postazione bancomat distrutta dai manifestanti. 


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17 giugno 2013. Scontri con la polizia davanti alla sede dell'Assemblea legislativa di Rio de Janeiro, Brasile.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Manifestanti sull'edificio del Teatro Municipale. 


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17 giugno 2013. Scontri con la polizia davanti alla sede dell'Assemblea legislativa di Rio de Janeiro, Brasile.


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Rio de Janeiro, Brasile, 17 giugno 2013. Assalto al palazzo Tiradentes, sede dell'Assemblea legislativa.


In Brasilesi allarga l'ondata di proteste popolari innescata dall'aumento dei biglietti dei mezzi pubblici a San Paolo (da 3 reais a 3.20 reais, pari circa 7 centesimi di euro) e divampata con l'avvio della Confederations Cup di calcio. Dopo che a Brasilia 200 manifestanti sono riusciti a salire sul tetto dell'Assemblea nazionale, la Presidente Dilma Rousseff è intervenuta per difendere il diritto di manifestare. Attraverso un portavoce, l'ex esponente del Partito dei Lavoratori ha dichiarato che "le proteste pacifiche pacifiche sono legittime" e "parte della democrazia" e che "è prerogativa dei giovani manifestare".


A Rio de Janeiro, almeno 100.000 "indignados" hanno marciato nella notte lungo l'arteria principale del centro, prendendo d'assalto edifici pubblici, banche e negozi. Oltre 100.000 manifestanti hanno protestato nelle vie di San Paolo e a migliaia sono scesi in piazza a Salvador, Brasilia, Porto Alegre, Victoria. A Belo Horizonte, dove di disputava Nigeria-Tahiti per la Confederations Cup, due poliziotti sono rimasti feriti e sono stati eseguiti una decina di arresti dopo che gli agenti hanno bloccato la folla che tentava di raggiungere lo stadio Mineirao.


A Rio un gruppo di incappucciati ha attaccato con molotov e spranghe la sede dell'Assemblea Legislativa regionale, dando fuoco a un'auto. Militanti del 'Battaglione Shock' hanno anche danneggiato a sprangate una banca del centro storico, la Banca d'Itau. A Porto Alegre la polizia, in assetto antisommossa, ha lanciato lacrimogeni in direzione degli indignados che avevano incendiato i bidoni della spazzatura e lanciato pietre contro le forze dell'ordine. A Brasilia centinaia di manifestanti, approfittando della passività della polizia, hanno occupato temporaneamente le rampe di accesso all'Assemblea nazionale e sono saliti sul tetto del Parlamento.


Le proteste, partite dal gruppo studentesco di sinistra, Movimento Paese Libero (MPL), hanno preso di mira non solo il caro trasporti, ma anche la corruzione e il malgoverno del Paese e i costosi investimenti per i grandi investimenti sportivi, la Confederations Cup di calcio in corso, i mondiali del prossimo anno e le Olimpiadi del 2016. L'MPL ha convocato nuovamente i manifestanti - attraverso i social network - per le 17 ora locale di oggi (le 22 in Italia) davanti alla cattedrale, nel centro della capitale paulista. Quella odierna sarà la sesta manifestazione di protesta nella sola San Paolo.  (AGI)

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