Economia
June 20 2018
Quando il “sì” si è imposto al referendum per l’uscita dall'Unione Europea, i cittadini del Regno Unito non hanno potuto pronunciarsi sul tipo di Brexit desiderata. È stata Theresa May, diventata primo ministro, a scegliere nei giorni successivi al voto che il taglio sarebbe stato il più drastico possibile. Per molti mesi, la formula della hard Brexit è sembrata inevitabile. Il Regno Unito si sarebbe svincolato dell’Unione pagando un prezzo in termini economici e di sicurezza nazionale.
Inizialmente, la resistenza del Parlamento e l’opposizione dei Laburisti, ricorda The Economist, è stata timida. Nelle ultime ore, però, alcune cose hanno iniziato cambiare: i Conservatori hanno cercato di sottrarre al governo il controllo del risultato della Brexit ed entro la fine dell'anno il parlamento esprimerà il proprio voto sull'accordo raggiunto dal governo con Bruxelles. Se, come è possibile, il parlamento rifiuterà la Brexit targata May, saranno necessarie nuove trattative per evitare un'uscita senza accordo.
Ma resta il nodo del confine con l’Irlanda. Bruxelles, infatti, ha chiesto che non siano costruite barriere e punti di controllo e la richiesta è stata accolta lo scorso dicembre dal primo ministro britannico. Conciliare una politica commerciale indipendente con un confine invisibile, però, è un ostacolo insormontabile e nei giorni scorsi Londra ha definito un “backstop plan”, un piano di sicurezza di un anno per la gestione del confine irlandese. Il piano comprenderà il completo allineamento con le regole più rilevanti del mercato europeo. Per superare il problema del confine esterno dell’Unione Europea fra Irlanda a Irlanda del Nord post-Brexit e tutelare l’integrità costituzionale del Regno Unito, questa condizione sarà applicata all’intero paese.
Se i sondaggi suggeriscono che la maggioranza dei cittadini britannici è a favore di un'uscita soft, Theresa May deve comunque fare i conti con lo scetticismo nei confronti dell'Europa dei suoi colleghi di partito. Anche se l’ipotesi di nuove elezioni è un’incognita con cui nessuno non vuole fare i conti, la leadership di May potrebbe essere messa in discussione. È molto probabile, dunque, che il periodo di transizione determinato dal backstop plan potrebbe durare per molti anni, uno scenario simile a quello della Norvegia. Oslo, infatti, ha siglato un accordo economico temporaneo con l’Unione Europea nel 1994 che è in vigore ancora tutt’oggi.
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