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July 13 2018
"Fake news". Donald Trump ripete il suo stornello preferito. La sua critica al governo di Theresa May sulla gestione della Brexit? Si tratta di "fake news". Il presidente statunitense è in visita a Londra, accolto da manifestanti che lo vorrebbero ben lontano dal Tamigi, e si profonde in ampi complimenti alla premier britannica, smentendo le critiche apparse nell'intervista pubblicata dal Sun qualche ora prima.
Ecco come sono andate le cose.
Donald Trump è sbarcato a Londra con la moglie Melania il 12 luglio, sopraggiunto dopo il summit di due giorni a Bruxelles tra capi di Stato e di governo dei Paesi membri della Nato.
In agenda una visita di lavoro di due giorni, con un incontro bilaterale nella residenza di campagna di Chequers della leader Tory. Sul tavolo la "special relationship fra Regno Unito e Usa, che è grande", come ha detto May, e soprattutto le reali opportunità di un "accordo di libero scambio (bilaterale) per quando noi usciremo dall'Ue". E poi politica estera, temi di difesa e sicurezza.
Ad accoglierlo lungo Oxford Street, diretti verso Trafalgar Square, manifestanti tutt'altro che felici della special relationship. Chi facendo rumore con pentole e padelle, chi mostrando palloncini con la scritta "Stop Trump", decine di migliaia di persone hanno protestato contro il presidente degli Stati Uniti, cantando "No Trump, no KKK, no Stati fascisti!".
In una performance definita dal Guardian "a volte sconclusionata", dopo i colloqui con Theresa May, Trump di fronte ai giornalisti ha respinto le osservazioni fatte nell'intervista del Sun del 12 luglio sera: "Non ho criticato il primo ministro. Ho molto rispetto per il primo ministro".
Trump ha detto che nell'articolo era stato omesso il suo plauso a May, ma che per fortuna il suo staff ha registrato l'intervista: "Si chiama fake news; risolviamo molti problemi con il buon vecchio mezzo della registrazione".
Ora è tempo di effusioni: "Il rapporto tra le nostre due nazioni è indispensabile per la causa della giustizia e della pace". A May dice: "Probabilmente non avevamo mai sviluppato una relazione migliore fra noi" come nella cena di gala di ieri.
Dopo l'esplosione diplomatica dell'intervista serale, May e Trump hanno ostentato vicinanza, riferendosi l'uno all'altro con il nome di battesio.
Trump, soprattutto, ha respinto l'idea che il progetto della Brexit voluto da May renderebbe impossibile un accordo commerciale con gli Stati Uniti. Il piano, tra l'altro, sta minando le sorti del governo britannico dopo che il ministro per la Brexit David Davis e quello degli Esteri Boris Johnson si sono dimessi in polemica con la linea troppo soft tenuta dalla premier.
"Non so cosa farai, ma qualunque cosa tu faccia è ok per noi", così Donald rasserena Theresa. "Assicurati solo di poter intessere scambi commerciali con noi, questo è tutto ciò che conta".
Poco prima, nell'intervista al Sun Trump aveva invece suggerito che il ministro degli Esteri dimessosi, Boris Johnson, sarebbe stato un buon primo ministro e che l'attuale progetto sulla Brexit avrebbe impedito un accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito.
"Se fanno un accordo del genere, avremmo a che fare con l'Unione Europea invece di trattare con il Regno Unito", ha detto. "Se lo faranno, probabilmente l'accordo commerciale con gli Stati Uniti non verrà fatto".
Trump aveva accusato May di aver ignorato i suoi consigli sui negoziati sulla Brexit: "Li avrei fatto in modo molto diverso. In verità ho detto a Theresa May come farli, ma lei non era d'accordo, non mi ha ascoltato. Voleva una strada diversa".
E ancora: "L'accordo che sta perseguendo è molto diverso da quello che la gente ha votato. Non è l'accordo che era nel referendum".