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July 10 2018
Classe 1948, è stato per due anni - nominato dalla stessa May - ministro per la Brexit ed esponente di punta dell'euroscetticismo. In dissidio crescente con il primo ministro via via che quest'ultima "ammorbidiva" la sua posizione sull'uscita dall'Ue, ha dato le dimissioni.
Nominato successore di Boris Johnson alla guida del ministero degli Esteri, si è schierato fin da subito contro l'uscita dall'Europa e rappresenta pertanto una figura ideale per sostenere la May nella sua soft Brexit
Hunt, 51 anni, ministro della Sanità da quasi sei e al governo ininterrottamente dal 2010 (era stato in precedenza anche ministro dello Sport e responsabile dell'organizzazione delle olimpiadi di Londra 2012), entra subito in azione e dovrà occuparsi già questa settimana di un evento importante come la visita di lavoro del presidente americano Donald Trump in Gran Bretagna.
L'istrionico cinquantaquattrenne politico, giornalista, blogger britannico con cittadinanza statunitense ed ex sindaco di Londra e volto del leave fin dalla prima ora ha lasciato la propra sedia agli Esteri, uno dei ministeri più prestigiosi e influenti di Westminster, dopo l'ennesimo contrasto con la strategia troppo poco incisiva del governo nella trattativa con Bruxelles per il distacco dall'Europa.
Quarantaquattrenne, finora viceministro della Giustizia e in passato elemento di punta nel fronte pro-Leave durante la campagna referendaria del 2016, sarà il nuovo ministro della Brexit. Theresa May lo ha scelto, principalmente, per due ragioni: la sua esperienza e competenza nelle politiche economiche internazionali e il suo non essere stato coinvolto nella questione fin dalla prima ora.
Quarantanove anni, è da sempre uno degli esponenti di punta della fronda più agguerrita degli euroscettici.